
Buone pensioni e spesa elevata: Biella è leader
Di dimensioni medio-piccole e collocate al Nord. Sono le province che dominano il settore «Ricchezza e consumi», con cui si avvia – come sempre – l’indagine sulla Qualità della vita.
In un sistema di pesi e contrappesi che quest’anno ha ben cinque parametri nuovi (su 15) emergono i territori con buone performance negli indicatori classici, ma anche quelli appena introdotti: la percentuale di pensioni basse, le disuguaglianze sul piano del reddito, i mesi di stipendio che occorrono per l’acquisto di una casa. Per contro, non sono più considerati, tra gli altri, i prezzi e i tempi medi di vendita delle case.
Sono settentrionali tutte le prime 27 della graduatoria. Biella, seguita dalle lombarde Lecco e Cremona, e da un’altra piemontese, Novara, comanda il plotone delle 107 province. Finendo solo una volta oltre la fascia mediana della classifica (è 78ª sul trend del Pil pro capite) e occupando tre volte il podio: “oro” per la scarsa incidenza di pensioni di basso importo (il 5,1 per cento), “argento” nelle spese delle famiglie per il consumo di beni durevoli – qui Modena si conferma prima – e nell’indice di inflazione generale, battuta di un soffio di Aosta. Sette i territori che vantano un segno negativo.
Le aree metropolitane? Soltanto Bologna è nelle prime 20 (è 18ª), mentre Milano – che pure si afferma su tutte per retribuzione dei lavoratori dipendenti e valore aggiunto per abitante – e Roma arretrano nettamente: una dalla 20ª alla 54ª posizione, l’altra addirittura dalla 57ª alla 104ª. Tra i fattori che penalizzano le due province più popolose ci sono proprio – oltre ai protesti (Roma terzultima, Milano 107ª e ultima) e all’incidenza degli affitti sul reddito medio (Milano 101ª e Roma ultima, addirittura con l’81,2 %) – le disuguaglianze in fatto di redditi, con Milano sul fondo e Roma appena sopra, e i mesi di stipendio che servono per comprare un appartamento: 130 nella provincia lombarda, 101ª, e 164 in quella laziale, fanalino di coda. Proprio questo indicatore è uno dei pochi in cui svettano aree del Sud: ad Avellino “bastano” 33 mensilità. Ancora nell’immobiliare, gli affitti meno pesanti si riscontrano a Trapani.
Sono tutte del Mezzogiorno – con Vibo Valentia in testa – le 20 province con minori disparità reddituali. E pure il trend del Pil pro capite vede un forte predominio meridionale, ma è più facile avanzare partendo da valori modesti. Resta il fatto che, a eccezione di Roma e Latina (94ª), gli ultimi 21 posti della maxiclassifica “Ricchezza e consumi” vanno al comparto Sud e Isole, dove la migliore, Chieti, è solo 59ª.
Fonte: Il Sole 24 Ore