Burberry, i ricavi del trimestre battono le stime grazie alla Cina

Burberry, i ricavi del trimestre battono le stime grazie alla Cina

Le misure messe in campo hanno permesso al brand di riguadagnare terreno in Borsa e di rientrare a settembre nel Ftse 100, dal quale era stata esclusa l’anno precedente.

Schulman mira ora a riconquistare i consumatori “aspirazionali”, invertendo la strategia del precedente management che aveva puntato sulle borse di alta gamma, una scelta che non aveva trovato riscontro positivo tra i clienti.

La ripresa delle vendite in Cina

A livello geografico nel secondo trimestre dell’esercizio 2026 le vendite comparabili nei negozi sono cresciute del 3% anno su anno nelle Americhe, del 3% nella Grande Cina (tornata in territorio positivo dopo un calo del 5% nel trimestre precedente), dell’1% nella regione EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa), mentre l’area Asia-Pacifico è rimasta stabile, mostrando comunque un miglioramento rispetto al -4% del primo trimestre. La crescita della spesa locale e l’acquisizione di nuovi clienti hanno compensato la minore spesa turistica in tutte le aree chiave.

Nel dettaglio il dato relativo alla Cina indica che le nuove campagne di marketing del marchio britannico stanno iniziando a stimolare la domanda tra i consumatori cinesi del lusso, che negli ultimi anni avevano ridotto la spesa. «Abbiamo iniziato a vedere i clienti tornare al brand che amano», ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato Joshua Schulman.

I ricavi del canale wholesale sono diminuiti dell’11% a cambi costanti (CER) nel secondo trimestre e del 12% nel primo semestre, un risultato leggermente migliore rispetto alla guidance, che prevedeva un calo a metà delle doppie cifre, grazie anche a un incremento degli ordini in-season da parte dei principali partner, sostenuti dalle buone vendite della collezione Autunno 2025. Per l’intero esercizio 2026 Burberry prevede ora un calo “mid-single digit” del wholesale.

Fonte: Il Sole 24 Ore