Byd, siamo stati in Cina alla scoperta delle tecnologie per l’offensiva mondiale
L’ecosistema della Byd si sta evolvendo rapidamente per uscire sempre più dai confini della Cina. Una mossa che il marchio affronta non solo con la crescita delle esportazioni, ma anche piazzando stabilimenti in altre parti del mondo. Per esempio, quelli di prossima apertura in Europa, in Ungheria e in Turchia oltre che in un altro Paese ancora da definire, o quello già funzionante in Brasile. Tuttavia, la pianificazione prevede anche altre soluzioni per aumentare la produzione e fare scalare al gruppo posizioni nella classifica del settore automotive. Una strategia delineata da tempo e che poggia su un repertorio di tecnologie molto vasto, quali le batterie con celle a forma di lama e le architetture nonché compatti powertrain ch integrano le unità di controllo e gestione, e che è in continuazione evoluzione. In pratica, il fattore su cui Byd punta per ampliare l’offerta con modelli molto diversi tra loro, con caratteristiche idonee a zone molto differenti e in grado di soddisfare target molto differenti.
Byd, innovazione e ottimizzazione spingono l’espansione
La rapidità con cui il gruppo può accedere a soluzioni inedite sviluppate con i continui investimenti in R&D (nel 2024 hanno superato i 54 miliardi di Yuan ovvero più di 6,5 miliardi di euro) da un team di oltre 100.000 ingegneri che possono essere industrializzate in tempi brevissimi e ovunque assieme all’ottimizzazione delle filiere degli approvvigionamenti e della logistica che si avvale anche di una flotta navale targata Byd sono fondamentali per definire modelli tagliati per produrre e distribuire auto molto differenti da commercializzare a prezzi competitivi. Questo a prescindere che si tratti di modelli elettrici al 100% o ibridi alla spina. Fra le innovazioni allo studio più importanti ci sono le batterie allo stato solido che saranno proposte dal 2027 sui modelli di fascia premium ed entro il 2030 sugli altri, sebbene non mandando del tutto in pensione le attuali pile sui modelli di prezzo più basso. Intanto, alcune Byd adesso poggiano sulla release Super dell’architettura e-platform 3.0 che consente offre la possibilità di effettuare ricariche della batteria velocissime.
Byd, in rampa di lancio la ricarica ultrarapida Megawatt
Infatti, nel grandissimo stabilimento di Zhengzhou abbiamo visto in azione la ricarica ultrarapida da 1 Megawatt sviluppata dal gruppo cinese. La centralina che consente di recuperare 2 chilometri di autonomia in appena 1”, cioè quasi 400 chilometri in 5 minuti, di autonomia è già presente in Cina e Byd ma, come dichiarato recentemente dalla vicepresidente Stella Li, il gruppo intende iniziare a installarle a breve anche in Europa sia in partnership con provider del settore energetico sia con i propri dealer, a integrazione del lancio dei modelli sull’architettura Super e-Platform che arriveranno in Europa. Una strada che, si può presumere, sarà seguita anche in altre parti del Mondo.
Byd, un proving ground per ogni esigenza
A questo obiettivo sono dedicate anche infrastrutture come il recentissimo grande e variegato impianto di prove da poco realizzato a Zhengzhou. Oltre ad aree dedicate allo sviluppo dei sistemi di ausilio alla guida comprende una pista ideata per ottimizzare il dinamismo, la motricità sui fondi a bassa aderenza nonché un ripido e insidioso tratto sabbioso e una grande vasca dove vengono immergersi suv, off-road e pick-up per verificare le caocità di guado ma tra i quali ce n’è anche uno realmente in grado di navigare.
Byd, il suv a batteria U8 è anche un vero anfibio
Si tratta dell’U8 del brand Yangwang, non importato in Europa. In pratica, è l’anello di congiunzione tra un ricercato ssuve un’off-road duro & puro ed è già noto non solo per le sue caratteristiche generali, la taglia XXL dovuta alla lunghezza di 5,31 metri e il sofisticato powertrain formato da un motore a benzina che fa solo da generatore di corrente e da quattro motori elettrici per una potenza di 1.200 cavalli, nonché per la possibilità di ruotare a 360° sul proprio asse per trarsi d’impaccio nelle situazioni critiche. Tuttavia, l’U8 può fare ancora di più per sfidare i best seller del settore offroad, per esempio Land Rover e Toyota. Ovvero, galleggiare e muoversi nell’acqua come una barca grazie alla perfetta sigillatura del corpo vettura e delle parti elettrica ed elettronica. Una caratteristica ideata per affrontare situazioni estreme, come quelle alluvionali o la necessità di per guadare i profondi corsi d’acqua, e nelle quali l’U8 si muove sfruttando la spinta dei quattro motrici elettrici, del disegno a turbina dei grossi cerchi da 22” e quello del battistrada dei suoi pneumatici. Il loro sinergico lavoro si può dire simuli quello delle eliche ed entra in azione non appena l’elettronica legge che il livello dell’acqua arriva a un metro. A quel punto tutti i finestrini vengono alzati mentre, per ragioni di sicurezza, viene aperto il tetto panoramico e l’U8 inizia a navigare.
Fonte: Il Sole 24 Ore