Caccia agli immobili logistici in Italia, la scelta ricade su strutture innovative

Come la pandemia ha contribuito ad evidenziare, l’Europa Occidentale è teatro di importanti e complesse operazioni di distribuzione di merci _ la cui produzione è esternalizzata in altre regioni del mondo _ che si stanno rendendo necessarie per soddisfare mutate abitudini ai consumi di aziende e famiglie. Ciò implica che la disponibilità di centri logistici e di una supply chain efficiente e razionale sia ora più che mai prioritaria per qualsiasi Paese.

La geografia degli investimenti. Il cambiamento delle abitudini di consumo ha avuto conseguenze molto importanti in termini di variazione di allocazione geografica dei capitali di logistica e già da anni gli investitori si rivolgono con interesse crescente ad aree altre dalle classiche prime location (Greater Milano Area, Roma, Verona, Bologna).

Con il lockdown si accelera l’interesse e il ruolo strategico giocato da qualsiasi centro urbano, non necessariamente metropolitano, con una densità abitativa superiore alle 250mila unità, spiegano da Engel & Volkers.

Il trend viene confermato dai big del settore. «Guardiamo con particolare interesse alle aree più vicine ai centri di consumo che superano il milione di abitanti, come Milano, Roma e Bologna, luoghi in cui le merci vengono distribuite indipendentemente dal sito di produzione. In generale tutti i centri di provincia e quindi tutti i centri urbani, destano l’interesse degli investitori, il Nord Italia, sia est sia ovest, in primis _ commenta Sandro Innocenti, country manager Italia di Prologis _. Il Nord continua nondimeno a farla da padrona per la logistica, come mostrato dal fatto che nel 2020 circa il 70% del take-up di logistica si è concentrato in quest’area. Ma l’attenzione si sposta via via su altre location».

Anche il centro del Paese non manca di suscitare interesse per gli investitori, secondo la survey, mentre non si esclude per il futuro un nuovo ingresso nel panorama degli investimenti logistici anche del Sud Italia con l’area di Napoli e delle isole, zona che fino ad ora non ha ancora particolarmente risentito degli effetti positivi dell’interesse da parte degli investitori. «Infatti, città come Bari, Catania, e anche Pescara (area in cui vuole entrare uno dei leader di mercato e-commerce), stanno entrando sempre più nelle mire degli investitori, grazie al propagarsi della penetrazione dell’e-commerce, che si sviluppa secondo paradigmi che sono assimilabili a quelli della catchment area per il retail. Ciò significa cioè che sono d’interesse tutti i centri urbani anche non metropolitani, come dimostrato dall’esperienza di Mileway, società specializzata in immobili logistici dell’ultimo miglio rivolti a realtà abitative con una densità dai 250.000 cittadini a crescere», si legge nella survey.

Fonte: Il Sole 24 Ore