Cafe Milano, il ristorante dei leader di tutto il mondo

Cafe Milano, il ristorante dei leader di tutto il mondo

La ricetta del successo

Nuschese spiega così i risultati raggiunti con il suo Cafe Milano: «È semplice, che ci crediate o no. Devi dare alla gente quello che vuole. È tutta una questione di coerenza. È una delle sfide più grandi per un ristorante. Bisogna personalmente prendersi cura della clientela. Esisti per loro». E ancora: «Un ristorante deve avere un’atmosfera fantastica. È nostra responsabilità coltivarla. Le persone devono percepire l’atmosfera che si respira quando entrano, vengono qui perché vogliono vedere e vogliono essere viste, pur desiderando la privacy che meritano. Ovviamente quando abbiamo personaggi di altissimo profilo e particolarmente sotto i riflettori, è fondamentale la discrezione. Grazie alla creazione di spazi strategici e riservati riusciamo a garantire riservatezza, proteggendoli e assicurando loro un’esperienza rilassante a Cafe Milano».

Nato a Minori, sulla Costiera Amalfitana, nel 1961, Franco Nuschese prima di aprire il Cafe Milano ha fatto esperienza a Londra, poi a Las Vegas, dove si è occupato della gestione di ristoranti per il Caesars Palace, ed è stato anche assistente vicepresidente per le operazioni in Europa e Medio Oriente per Caesars World. Nel 2016 Cafe Milano ha inaugurato la seconda sede presso il Four Seasons Hotel di Abu Dhabi, sul lungomare di Al Maryah Island, negli Emirati Arabi. Nuschese ha lavorato anche all’Mgm Grand ed è oggi è proprietario di diverse aziende diversificate con interessi globali. Presidente del Georgetown Entertainment Group, fa parte del Consiglio di amministrazione dell’Atlantic Council e del board of Advisers dell’Italian Research Institute della Georgetown University, ed è membro del Consiglio di amministrazione di Rondine – Città della Pace. È commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, nominato dal presidente della Repubblica per aver creato un’immagine positiva degli italiani in America e nel mondo. Mentre nel 2008 gli è stata conferita negli Usa la Ellis Island Medal of Honor, riconoscimento condiviso con sette presidenti americani.

Il piatto più longevo del menu sono i Capellini Ann Hand, dal nome della designer di gioielli, con salsa di pomodoro e basilico. «Abbiamo una famiglia in Italia che produce tutti i pomodori per noi, con la giusta acidità e dolcezza. Riceviamo container da 12 metri una volta all’anno», dice Nuschese. Ma il menu, tra grandi classici e qualche innovazione, rimanda anche ai grandi nomi della moda e del made in Italy.

Del tutto inutile fare l’elenco dei potenti e dei personaggi famosi che sono spesso ospiti di Nuschese. Ci sono tutti o quasi, dalla politica, allo spettacolo, allo sport. Tra i presidenti americani degli ultimi decenni sembra che solo Donald Trump non abbia ancora messo piede al Cafe Milano, dove invece sono di casa la figlia Ivanka con il marito Jared Kushner. La discrezione e il rapporto di fiducia sono elementi fondamentali del successo del ristorante: «Il posto migliore dove andare per essere visti, senza essere visti» dicono anche i clienti più esclusivi. Anche i presidenti italiani Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella sono passati di qui, così come la premier Giorgia Meloni. E perfino Papa Benedetto XVI ha festeggiato un suo compleanno con la ristorazione di Nuschese alla Nunziatura Apostolica vicino a Glover Park: «Abbiamo ordinato piatti dipinti a mano dalla mia città natale in Italia con il logo del Vaticano e – ricorda l’imprenditore – abbiamo anche preparato una torta gigante che riproduceva Piazza San Pietro».

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Fonte: Il Sole 24 Ore