
Cagliari, dopo il pranzo a base di tonno in un ristobar finiscono in ospedale per intossicazione
Il caso
La sindrome sgombroide è una intossicazione alimentare da istamina che può avvenire, come sottolinea Isssalute,(il sito sviluppato e gestito dall’istituto superiore di sanità)«principalmente tramite il consumo di pesce ed è una delle intossicazioni più comuni legate a questo alimento in Italia ed in Europa».
L’istamina non è presente quando il pesce è ancora in vita: «un eccesso di istamina si forma nel pesce conservato in modo inadeguato e impropriamente refrigerato. Infatti, i batteri presenti sulla cute, nelle branchie e nell’intestino, penetrano nei tessuti muscolari e cominciano a produrre istamina».
Cosa succede quando viene ingerita
«Nelle persone sane, l’istamina ingerita con gli alimenti viene rapidamente metabolizzata». Però se si è in presenza di quella che viene definita la «soglia critica», «può essere pericolosa per la salute». «Può provocare l’insorgenza di reazioni simili a una forma allergica, tra cui nausea, vomito, diarrea, eruzioni cutanee e orticaria, asma e problemi respiratori, aritmia e tachicardia».
I disturbi causati da un’intossicazione da istamina «compaiono molto rapidamente e possono durare fino ad un paio di giorni. Nelle persone sane non vi sono complicazioni, ma in chi ha già problemi respiratori (asma) o di controllo della pressione le manifestazioni cliniche posso essere più gravi».
Cosa fare
Nel caso si sospetti un’intossicazione da istamina, «è consigliabile rivolgersi al proprio medico di famiglia, che provvederà alla prescrizione di antistaminici e cortisonici – scrive sempre isssalute -. Nei casi più gravi, in cui vi fosse l’insorgenza di disturbi respiratori e di pressione arteriosa bassa, è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso per ricevere la terapia più appropriata».
Fonte: Il Sole 24 Ore