Cala l’export del Piemonte, la regione dell’auto rilancia sulle missioni estere

Cala l’export del Piemonte, la regione dell’auto rilancia sulle missioni estere

La crisi del settore automotive continua a pesare sulle esportazioni e la bilancia commerciale del Piemonte, che l’anno scorso ha perso una posizione – da quarta a quinta – nella classifica delle principali regioni esportatrici italiane e che chiude il primo semestre dell’anno con un ulteriore calo del 2,5%, mentre la media italiana registra un recupero del 2,1% e l’area del NordOvest, nel complesso, cresce dell’1,5%. In compenso, la regione spinge l’acceleratore sulle missioni estere in settori chiave come l’aerospazio.

Nel solo mese di settembre sono nove le iniziative in corso organizzate da Ceip Piemonte, ente della Regione che si occupa dell’internazionalizzazione delle imprese, quattro delle quali dedicate al settore Spazio, con decine di aziende coinvolte, da Londra a Nagoya, passando per Tolosa. Anche il mese di ottobre si apre con la missione organizzata a Osaka e dedicata allo Spazio, qui ci saranno una serie di iniziative di promozione delle filiere locali, come accadrà anche a Sidney, che ospita quest’anno l’International Austronautical Congress. «In realtà i settori coinvolti nelle iniziative di promozione all’estero – racconta Stefano Nigro, direttore del Ceip – sono diversi. Grazie ai progetti integrati lavoriamo su almeno una decina di filiere ma intercettiamo anche nicchie interessanti come la cosmesi o l’energia».

Da gennaio a giugno il Piemonte ha registrato – dati elaborati da Unioncamere – un valore delle merci esportate pari a 30,5 miliardi di euro, un risultato che è il frutto di una contrazione del 3,5% segnata già nel primo trimestre, seguita da una diminuzione un po’ meno intensa delle vendite oltre confine registrata da aprile a giugno (-1,4%). Nello stesso periodo il valore delle merci importate è stato pari a 23,8 miliardi di euro, lo 0,7% in più rispetto al semestre gennaio-giugno 2024, portando il saldo della bilancia commerciale a 6,7 miliardi di euro, sempre comunque in terreno positivo ma in diminuzione rispetto ai 7,7 miliardi registrati l’anno prima.

«Questo risultato, unito alle incertezze geopolitiche, dimostra quanto sia cruciale sostenere le imprese in questa fase complessa» sottolinea Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte. In primo piano dunque le politiche di internazionalizzazione e gli investimenti in progetti innovativi e ad alto contenuto tecnologico, che rispettino l’ambiente: «Solo così potremo valorizzare i nostri punti di forza, come l’agroalimentare e il settore dei metalli che registrano una crescita significativa, e garantire una ripresa solida e duratura per l’economia piemontese» aggiunge Costa.

Fonte: Il Sole 24 Ore