Calabria, la cultura fa irruzione in campagna elettorale

Calabria, la cultura fa irruzione in campagna elettorale

I nervi scoperti della Calabria

Ed è così che il piccolo comune del reggino, il suo scrittore e la sua montagna incantata, consentono di toccare alcuni nervi scoperti della regione. Ma anche di fare sfoggio, da un lato e dall’altro, di una certa egemonia culturale. Occhiuto esulta per l’inserimento dello scrittore calabrese, simbolo della cultura meridionale, nelle linee guida per le superiori. Una notizia anticipata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. «Un grande protagonista della letteratura italiana e figura di pregio della cultura calabrese diventerà a pieno titolo patrimonio del sistema didattico nazionale», ha commentato il presidente dimissionario. Ringraziando pubblicamente Giusy Staropoli Calafati, autrice di “Alvaro, più di una vita”, volume pubblicato da Castelvecchi: la scrittrice, dal 2021, chiedeva che Alvaro fosse presente nei programmi scolastici, accanto agli autori del ‘900. Una battaglia che le è valsa anche la presenza nella lista Forza Azzurri.

Tridico fa tappa a San Luca

Tridico è andato a toccare con mano la realtà di San Luca: «Qui ho sentito la voce di una comunità che non vuole più vivere sotto un marchio ingiusto. Siamo stati alla Fondazione Corrado Alvaro, che custodisce l’eredità di chi ha saputo raccontare la Calabria con coraggio e amore». Ad accompagnare l’ex presidente dell’Inps, due candidate, la filosofa Donatella Di Cesare (Avs), e Vittoria Baldino (M5S). «San Luca non può essere ricordata soltanto come “il paese della ’ndrangheta”. La ’ndrangheta ha soffocato speranze, imposto silenzi, rubato futuro. San Luca – conclude – può diventare altro, la capitale della cultura degli scrittori calabresi, la culla della bellezza che questa terra porta con sé. Da eletto terrò il primo Consiglio regionale a San Luca».

Frizioni fra gli schieramenti

Le dichiarazioni dei candidati hanno provocato, inevitabilmente, diverse frizioni: Giusy Staropoli Calafati, rivendicando la primogenitura sull’ingresso di Corrado Alvaro nelle scuole, difende, con evidente impeto social, anche il suo operato per la riapertura della fondazione dedicata allo scrittore calabrese, consigliando a Tridico «di lasciar perdere ogni strumentalizzazione». La candidata ha già pronto un piano per un nuovo ecosistema culturale.

La replica di Donatella Di Cesare contro “gli attaccabrighe”

La filosofa Donatella Di Cesare respinge le accuse di strumentalizzazione, ricordando, i suoi incontri su Alvaro alla Sapienza di Roma, «in tempi non sospetti», e la condanna immediata per lo scioglimento della fondazione di San Luca. «Nella propaganda non mancano mai gli attaccabrighe, quelli che non hanno argomenti, i tignusi – commenta – che sollevano polemiche vane, tentando di distogliere l’attenzione dalle questioni importanti».

Occhiuto tira le somme

Occhiuto, prima ancora dei progetti futuri, tira le somme del programma già realizzato: «Basta andare a vedere la programmazione dei fondi Fsc e di quelli comunitari per capire che abbiamo già destinato oltre 100 milioni al sistema della cultura. E ne avremo molti altri a disposizione con cui potremo dare vita, ad esempio, a una consulta afferente al mondo universitario, aperta ai contributi di intellettuali di estrazione diversa», ha dichiarato l’ex governatore nel corso del dibattito con il suo competitor che si è svolto allo Sciabaca Festival, a Soveria Mannelli, iniziativa curata dall’editore Rubbettino e dall’Associazione italiana editori. Tutti e tre i candidati, invece, hanno partecipato al confronto organizzato da un’emittente locale.

Fonte: Il Sole 24 Ore