
Campania Mater, l’agroalimentare regionale vale 5,7 miliardi
Dop Economy, innovazione, tutela della salute e ricambio generazionale, la Campania declina il proprio modello di sviluppo agroalimentare. È il risultato della due giorni di Campania Mater che si è tenuta il 17 e il 18 settembre al Palazzo Reale di Napoli con la media partnership del Sole 24 Ore e che ha visto oltre 160 tra esperti e operatori del settore confrontarsi in una maratona di 24 ore sul futuro dell’agricoltura campana ed europea.
Il settore agroalimentare riveste un ruolo di primo piano nell’economia della regione come certificato da Nomisma. Secondo lo studio dell’istituto di ricerca, presentato a Napoli, nel 2024, per la prima volta, la produzione agricola della Campania ha superato i 5 miliardi di euro, contribuendo in modo decisivo alla competitività della regione sui mercati internazionali. Insieme all’industria alimentare, alla distribuzione, alla ristorazione e al settore dell’hospitality – hanno spiegato da Nomisma – l’agroalimentare rappresenta oggi il 13% del valore complessivo dell’economia campana. Il made in Campania agroalimentare ha raggiunto un valore di 5,7 miliardi di euro nel mondo, cresce a un ritmo superiore alla media nazionale e incide per il 26% sull’intero export regionale.
«Abbiamo presentato – ha commentato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo – un nuovo modello di agricoltura fondato su eccellenze, sostenibilità, innovazione e tutela della salute».
Nel corso dell’evento istituzioni, imprese, associazioni e studiosi confrontati su tre grandi temi: la sostenibilità con attenzione centrata sul cambiamento climatico e le pratiche agricole responsabili; la qualità con la valorizzazione delle eccellenze territoriali e la Dop Economy e l’innovazione con focus sulle nuove tecnologie e i nuovi mercati internazionali.
«La Dop Economy campana – ha aggiunto l’assessore Caputo – è stata protagonista della prima giornata, confermando la Campania come prima regione del Sud Italia per valore e numero di produzioni certificate. A trainare questa crescita sono le filiere agroalimentari di qualità, con prodotti simbolo come la Mozzarella di Bufala Campana Dop (terzo formaggio Dop in Italia e prima denominazione del Mezzogiorno per fatturato), la Pasta di Gragnano Igp, i vini e le eccellenze ortofrutticole. Produzioni che non temono imitazioni e Italian Sounding, che riusciamo a contrastare con la tracciabilità e il valore economico e produttivo dei prodotti campani certificati, un vero volano per l’export regionale».
Fonte: Il Sole 24 Ore