
Can Ibiza 2025 punta sulla pittura e consolida il suo modello boutique
Can, Contemporary Art Now, è tornata per la sua quarta edizione dal 25 al 29 giugno 2025 negli spazi di Fecoev, alle porte della suggestiva cinta muraria di Ibiza. La fiera ha riconfermato la sua formula vincente, la dimensione boutique con 30 gallerie, l’arte contemporanea emergente, l’atmosfera rilassata tipica del Mediterraneo e l’energia dell’inizio estate. In un contesto fieristico sempre più uniforme e prevedibile, Can Ibiza si distingue come un’oasi creativa capace di attrarre un pubblico trasversale: collezionisti, appassionati d’arte, villeggianti di lusso e nuovi residenti internazionali che, dopo la pandemia, hanno trasformato l’isola in un rifugio privilegiato.
Lontana dai cliché speculativi e dalle installazioni iperconcettuali che affollano le grandi fiere globali, can 2025 rilancia con coraggio la pittura, come linguaggio centrale firmata da giovani artisti al loro debutto sul mercato. Molti degli artisti esposti provengono da contesti periferici rispetto ai grandi centri dell’arte, alcuni hanno da poco terminato gli studi e trovano qui uno spazio di legittimazione che sfugge alle consuete logiche di visibilità e mercato.
Focus sugli artisti emergenti
E sul fronte commerciale la fiera ben conosce il potenziale della domanda e di conseguenza le gallerie invitate a partecipare offrono opere con un range di prezzo che parte da mille euro e non va oltre 50 mila euro, un livello che ha favorito alcuni acquisti – benché in modalità riflessiva anche in questo contesto più affordable – nel corso dell’opening ma allo stesso tempo non è mancata la curiosità da parte del pubblico. Numerose le gallerie provenienti dalla Spagna e dall’area mediterranea, e tra queste LA BIBI + REUS due gallerie di Palma di Maiorca, che si sono recentemente fuse “con l’obiettivo di diventare più competitive a livello globale e di ampliare la portata degli artisti che rappresentano”. Nel loro stand, di ispirazione mediterranea, i prezzi degli artisti esposti oscillavano tra 1.500 euro e 20 mila euro. Hanno trovato una nuova destinazione i dipinti del giovane Jamie Bragg (classe 2001) che prendono ispirazione dalle fotografie scattate dal bisnonno tra il 1915 e il 1916 che mescolano paesaggi sereni e momenti di cameratismo con la cruda realtà della guerra di trincea (da Gathering, Londra, Colonia, Ibiza prezzi da 2 a 8 mila sterline) cosi come le tele di Lydia Blakeley nelle quali trasferisce ciò che la circonda spesso tradotte prima attraverso lo schermo della sua fotocamera o del suo portatile. Presentata da Tube Gallery (Palma de Maiorca) ha vinto il premio OD Hotel, uno degli sponsor della fiera (prezzi da 5 mila a 23 mila euro).
Apprezzato anche il lavoro di Francesc Rosselló (1994) tra l’intimo e l’allegorico (Galeria Pelaires, Palma de Maiorca prezzi da 10 a 14 mila euro per i dipinti di grandi dimensioni), mentre nello stand della galleria Herrero de Tejada (Madrid), per la prima volta in fiera con diversi artisti emergenti, ha attirato l’attenzione il lavoro Gema Quiles (1994) che attraverso superfici dense e cromatismi saturi riflette sulla creazione di nuovi spazi privati come rifugio (prezzi da mille a 3.600 euro). Non sono mancate le gallerie internazionali e, tra queste, da New York ma con una base anche a Basilea aperta di recente, 532 Gallery che ha presentato, tra gli altri, Yongjae Kim, americano ma originario della Corea del Sud, che nei suoi dipinti ritrae spazi ordinari e luoghi urbani, suscitando un senso di solitudine, desolazione e malinconia (prezzi da 700 a 5 mila euro).
Un ecosistema culturale in crescita
L’ecosistema culturale di Ibiza è in espansione e la fiera agisce come fulcro della nuova art week, un’iniziativa sostenuta dal governo locale per rilanciare Ibiza anche come destinazione culturale, piuttosto che come meta della vita notturna. Il programma OFF sostenuto dall’azienda turistica delle Baleari si delinea attraverso mostre site-specific in un faro storico a Sant Antoni, in un mulino restaurato a Sa Punta des Molí e in altri luoghi dell’isola come La Nave Salinas, un magazzino del sale trasformato in uno spazio espositivo. Fondata dal collezionista e albergatore colombiano di New York Lio Malca in questi ultimi anni ha ospitato importanti installazioni di artisti come Bill Viola e Kenny Scharf e per questo appuntamento lo spazio è arricchito delle grandi tele materiche e cromatiche dell’artista californiano Spencer Lewis (in Italia lavora con Massimo De Carlo). Per il secondo anno, la fiera ha installato una scultura pubblica nella città vecchia di Ibiza nell’ambito del suo programma di arte pubblica: una monumentale civetta in bronzo ideata dall’artista tedesco Stefan Strumbel (da Ruttkowski 68, in fiera le sculture di piccole dimensioni hanno un prezzo compreso tra 8 e 9 mila euro).
Fonte: Il Sole 24 Ore