Carpineto apre un museo dedicato alle macchine del vino
Nella propria collezione/esposizione Zacchero ha voluto rappresentare l’inizio e la fine del processo produttivo dal vigneto alla bottiglia con macchine, strumenti, oggetti ma anche documenti, fotografie, testi che offrono uno spaccato dell’evoluzione delle macchine enologiche dalle primissime cantine passando dal fermento degli anni ’60 del secolo scorso fino alla svolta degli anni ’80: si inizia col lavoro in vigna, poi in cantina e si arriva agli usi e costumi a tavola passando dal commercio e dagli scambi.
La collezione conta complessivamente oltre 180 oggetti tra macchine enologiche e oggetti di lavoro. A questo si aggiunge una piccola biblioteca personale con volumi, riviste, guide e fotografie d’epoca.
È suddivisa in una sezione viticoltura (ferri da cavallo, zappe e le diverse tipologie di forbici da potatura) e una sezione enologica con le pompe (le prime sono di fine ‘800), e poi filtri, presse, torchi, bilance e ancora macchine per la spumantizzazione, l’imbottigliamento e l’etichettatura.
Tra le sezioni visitabili anche il “laboratorio dell’enologo” con oltre 30 oggetti tra bilance, ampolle, microscopi, colonna refrigerante, bicchiere da assaggi e strumenti di vetro come pipette, matracci, burette, cilindri graduati che in buona parte sono ancora in uso.
Tra le curiosità un Malligand, strumento che misurava la percentuale di alcol, un acidometro per la determinazione dell’acidità, volatile, e poi pipette, e cilindri graduati che servivano per comporre i tagli tra i vari vini e testarli in scala ridotta prima di effettuarli. E infine una sezione tappi, tappatori e cavatappi esposti per tipologia ed evoluzione.
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Fonte: Il Sole 24 Ore