Casa: con il taglio alle detrazioni, rischio evasione in aumento per 10 miliardi di piccoli lavori

Casa: con il taglio alle detrazioni, rischio evasione in aumento per 10 miliardi di piccoli lavori

L’evasione fiscale torna a minacciare l’edilizia. Il taglio dei bonus casa, deciso da inizio anno con l’ultima legge di Bilancio, insieme alla caduta post superbonus sta avendo un effetto già visibile sugli investimenti agevolati con le detrazioni. Una parte di questi finirà, inevitabilmente, nell’economia sommersa, soprattutto per i lavori di portata più ridotta, come la sostituzione di infissi, l’installazione di caldaie o, in generale, tutte le piccole manutenzioni straordinarie.

I numeri della contrazione

I dati elaborati dal Dipartimento politiche fiscali di Cna fotografano, partendo dall’andamento delle ritenute collegate ai bonifici parlanti, quello che è avvenuto alle spese agevolate per ristrutturazioni nei primi quattro mesi del 2025. Qui si vede un calo già molto rilevante, dagli 11,5 miliardi del 2024 a 9,6 miliardi circa nello stesso periodo di quest’anno. La riduzione, pari al 16%, spalmata su dodici mesi vale teoricamente una discesa dei lavori di almeno dieci miliardi. La contrazione, però, potrebbe essere anche superiore, visto che nei primi mesi dell’anno c’è ancora un effetto esaurimento dell’onda degli investimenti dell’anno precedente. In questi numeri c’è sicuramente una riduzione degli investimenti realizzati, ma buona parte di queste somme tornerà nel sommerso, per effetto del minore contrasto di interessi legato alle agevolazioni ridotte.

A testimoniarlo c’è anche il livello di investimenti storico del mercato dei bonus edilizi, sempre elaborato da Cna. Con lo sconto base al 36% (come oggi) tra il 2011 e il 2012 le spese per le ristrutturazioni valevano tra i 15 e i 19 miliardi. Sono, poi, salite a 30 miliardi circa negli anni nei quali i bonus casa sono stati portati alla forbice compresa tra il 50 e il 65 per cento. La crescita delle agevolazioni ha, insomma, portato all’emersione di 10-15 miliardi. Quegli stessi 10 miliardi che, stando ai dati di quest’anno, stiamo perdendo per strada.

«I dati – spiega il responsabile delle politiche fiscali di Cna, Claudio Carpentieri – parlano chiaro: nel 2011 la spesa per lavori edili è stata di circa 16,7 miliardi allorquando la misura della detrazione per ristrutturazioni era del 36% e del 55% sulle spese per la riqualificazione energetica, a partire dalla seconda parte dell’anno. L’aumento delle detrazioni fino al 110%, unito allo sconto in fattura e alla cessione del credito, ha portato la spesa a superare i 100 miliardi di euro». Ora ci prepariamo a tornare al passato: «Riteniamo che la riduzione dal 2026 delle detrazioni al 30% (e al 36% per le abitazioni principali), riporterà la spesa per lavori edili a livelli prossimi a quelli del 2011, sferrando un serio colpo al settore edile, che negli ultimi anni ha dato un fondamentale contributo alla creazione di valore aggiunto e occupazione in Italia».

Fonte: Il Sole 24 Ore