Casa in montagna, crescono i prezzi e l’appeal
In inverno, si va in vetta per sciare. Ma d’estate – complice il cambiamento climatico e l’afa decisamente più prolungata che in passato – la montagna sta diventando sempre di più alternativa al mare. Non solo, osservando i flussi turistici, anche internazionali, che guardano alle Alpi e alle Dolomiti italiane come nuova destinazione, non sorprende che la casa in montagna sia sempre più percepita non solo come un bene di cui godere, ma anche un asset da mettere a reddito a scopo di investimento.
I numeri
Secondo uno studio di Patrigest (Gabetti) sui flussi turistici 2024 (rispetto a cinque anni prima), oltre alle grandi città d’arte, al Lago di Garda e alla Riviera Romagnola, entrano, tra le mete più ambite, anche la Val Pusteria (+19%), la Val Gardena (+26%), la val di Fassa (+12%) e Merano (+8 per cento).
Non a caso, la già carissima Cortina d’Ampezzo (range di prezzo del 2025 sul 2024 compreso tra i 9.219 e i 13.750 euro) ha messo a segno aumenti , in un solo anno, del 14 per cento. Courmayeur (che ha prezzi tra 7.300 e 10.500 euro al mq) cresce del 4%, mentre Valtournenche (3.850-6.750 euro al mq) ha messo a segno aumenti del 10% in un anno, non diversamente da Bormio ( tra 4mila e 7mila euro al mq circa) con incrementi di circa il 15 per cento.
L’appeal della casa in montagna
«Nel primo semestre 2025 – ha sottolineato Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi di Tecnocasa – il 44,3% delle compravendite realizzate dalle agenzie del Gruppo attive nelle località turistiche di montagna, ha avuto come oggetto la casa vacanza. In quasi 9 casi su 10 si tratta di famiglie e per la grande maggioranza si tratta di acquirenti tra 35 e 54 anni. Soprattutto, in quasi 9 casi su 10, gli acquisti di case vacanza in montagna si concludono senza mutuo».
«L’Italia si riscalda più rapidamente della media globale – ha aggiunto Luca Dondi, ad di Patrigest – e sta progressivamente calando anche l’innevamento. Nel medio-lungo periodo si prevede uno spostamento stagionale del turismo in primavera e autunno e una flessione in estate. Tuttavia, se saprà offrire non solo refrigerio ma anche servizi legati alla natura, al benessere, alla cultura e allo sport, la messa a reddito (anche parziale, per qualche settimana all’anno) di una casa, già in possesso, potrebbe aprire opportunità interessanti per i proprietari».
Fonte: Il Sole 24 Ore