Casa Leopardi apre alla nuova mostra d’arte contemporanea «In purissimo azzurro»

“In purissimo azzurro”. La pennellata che Giacomo Leopardi dà al cielo di Napoli ne “La Ginestra” è il titolo della nuova mostra di arte contemporanea di Casa Leopardi, curata da Antonello Tolve. Nelle sale della biblioteca del palazzo, cuore della formazione del “giovane favoloso”, a Recanati, si apre il 19 ottobre, fino al 7 gennaio 2024 il secondo appuntamento del progetto InterValli. Dopo l’esperienza dello scorso anno, quando ad ispirare gli artisti era stato “L’infinito”, oggi ventuno maestri, partono dai versi de “La Ginestra” per entrare, non in punta di piedi ma con la presenza potente dell’arte, nel luogo degli studi matti e disperatissimi di Giacomo Leopardi.

La resilienza del fiore del deserto

Prendendo lo spunto da una poesia senza tempo – composta a Torre del Greco nel ’36 – artisti nati ad ogni latitudine, tra il 1920 e il 1980, propongono la loro lettura della ginestra, un “fiore del deserto” che, come scrive la leopardista Fabiana Cacciapuoti, «è lenta, cioè morbida; non renitente, perché non si oppone al ritmo naturale e non resiste, accettando la sua fine nonostante la sua innocenza, senza orgoglio e senza vanità, ma senza codardia». Contenta anche del deserto che la sorte le ha destinato, abbraccia quello che le sta intorno, spandendo un profumo «dolcissimo» che quel deserto «consola». E sa dare un senso al non senso.

Olimpia Leopardi

Alla funzione etica e politica dell’arte, che sa comunicare per rompere l’isolamento del deserto, crede la contessa Olimpia Leopardi ideatrice della mostra che, ancora una volta volta apre le porte del suo palazzo, per gettare un ponte tra un passato che Giacomo rende attuale e il presente. «Dopo il successo di pubblico dello scorso anno e l’apprezzamento della critica, siamo pronti a riaprire la Biblioteca a una nuova selezione di artisti che hanno voluto interpretare un appassionato verso della Ginestra con l’ausilio di differenti mezzi espressivi – afferma Olimpia Leopardi, discendente del poeta – ciò che distingue gli artisti è la loro percezione della realtà e la capacità straordinaria di esprimerla dando vita a suggestioni che scuotano lo spettatore, che stimolino interrogativi o che, semplicemente, ci sfidino a esplorare il nostro presente da una prospettiva inconsueta. Con questo spirito abbiamo lavorato alla seconda edizione di InterValli per invitare lo spettatore a partecipare a un viaggio tra passato e presente, un’espressione di continuità in una Biblioteca che, fin dalla sua fondazione, non costituisce esclusivamente un ricco contenitore di antichi tesori ma è anche protagonista e propulsore della conoscenza. Con questa edizione di InterValli, diamo inizio a un importante viaggio che ci porterà a scoprire come si rapportano gli artisti contemporanei con l’opera di Giacomo Leopardi.

Lo sguardo degli artisti

Per Antonello Tolve, curatore della mostra, gli artisti fanno il loro lavoro e passano un colpo di spugna su ogni verità imposta «il secondo appuntamento di InterValli con cui Casa Leopardi propone nei prestigiosi spazi della propria biblioteca un itinerario nel contemporaneo, centra l’attenzione su ventuno nomi dell’arte che vedono nell’”odorata ginestra” leopardiana, contenta dei deserti, una chiara indicazione di resistenza alle intemperie del tempo: a tutte quelle notizie liofilizzate, a tutti quei fattoidi e pseudoeventi, a tutti quei discorsi in scatola che inquinano da tempo il mondo. In purissimo azzurro è, infatti, non solo titolo progettuale ma anche e soprattutto limpidezza e acutezza di sguardo con cui gli artisti scandagliano il mondo, armati spesso di ironia e di variegati stratagemmi linguistici, per sabotare ogni luogo comune e ogni potere costituito». E il primo ad esercitare il pensiero critico, a bandire l’ipocrisia, è stato il poeta di Recanati, che ha cantato la forza di un fiore nato tra le rovine, tra la lava del vulcano che distrugge, per spandere il suo profumo, sullo sfondo di un cielo azzurro, anche quando cede alla notte.

Gli artisti e le opere

In esposizione nelle antiche sale della Biblioteca le opere di:
Enrico Pulsoni (Avezzano,1956), Paolo Canevari (Roma,1963), minusLog (duo artistico attivo dal 2012, composto da Manuela Cappucci e Giustino Di Gregorio), Giulia Napoleone (Pescara, 1936), Carla Iacono (Genova,1960), Sabine Delafon (Grenoble,1976), Giuseppe Stampone (Cluses,1974), Lamberto Pignotti (Firenze, 1926), Ulrich Egger (St. Valentin auf der Haide,1959), Julia Krahn (Jülich, 1978), Giuseppe Ciracì (Brindisi, 1975) e Giusy Calia (Nuoro,1971), Miho Tanaka (Yamanashi,1998), Vettor Pisani (Roma,1940), Deborah Napolitano (Caserta,1973), Mrdjan Bajic (Belgrado,1957), Sebastian Contreras (Buenos Aires,1972), Fabrizio Cotognini (Macerata,1983) e Matthias Kostner (Bolzano, 1982), Naoya Takahara (Ehime,1954), Ciro Vitale (Scafati,1975).

Fonte: Il Sole 24 Ore