Casa vinicola Canella non sente i dazi e cresce a doppia cifra negli Usa

Casa vinicola Canella non sente i dazi e cresce a doppia cifra negli Usa

Grazie al Bellini realizzato con le pesche bianche romagnole e al recente Mimosa Granriviera (a base di arancia di Ribera Dop e bergamotto calabrese), il mercato a stelle e strisce vale una quota pari al 40% del giro d’affari complessivo, mentre un altro 30% è generato dalla domanda italiana e il rimanente diviso tra Europa (Germania e Austria in particolare) Sudamerica e soprattutto Asia, piazza oggetto di forti investimenti assieme al distributore specializzato in vini di pregio tricolori, Ethica Wines.

«Per me è un grande onore essere inserito in questa lista – ha commentato il managing director di Casa vinicola Canella, Tommaso Canella -. Credo che questo riconoscimento nasca da relazioni, idee condivise e una visione collettiva. Un marchio smette di essere solo un’etichetta quando comincia a riflettere le persone che ci stanno dietro, e le storie che portano con sé. È solo presentandosi ogni giorno in modo autentico, e costruendo significato umano attorno al nostro lavoro, che si crea una vera connessione. Dedico questo traguardo alla mia famiglia, che con pazienza supporta anche le idee più folli, caotiche a volte, ma sempre mosse da buona intenzione».

Il riconoscimento di Wine Enthusiast

Un premio, il Future 40, nato nel 2014 e che da allora a oggi aveva premiato finora solo 4 italiani. Lo scorso anno erano state premiate Giulia Cecchi (brand ambassador della cantina toscana Cecchi) e Francesca Bardelli Nonino della celebre distilleria Nonino. Mentre nel 2020 era stato premiato Vittorio Marzotto dell’allora Gruppo vinicolo Santa Margherita oggi Herita Marzotto Wine Estates.

Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv su base Iwsr, il segmento dei ready to drink rappresentano negli Stati Uniti la quinta bevanda per quota dei consumatori di alcolici americani con una share al 38%. La quota principale è detenuta dai millennials (dai 28 ai 43 anni) con un’incidenza al 49%; sopra la media anche la domanda dei giovani della Gen Z (fino a 27 anni), al 40%. Un profilo, quello dei consumatori di pre-mixati che registra una quota maggioritaria al femminile (al 42% contro il 33% dei maschi), particolarmente attratta da prodotti di bassa o media gradazione alcolica. Quella delle bevande “pronte da bere” è l’unica categoria, tra le principali, a crescere sul mercato Usa nell’ultimo biennio (+2%), grazie in particolare alla forte domanda da parte dei cittadini di origine ispanica.

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Fonte: Il Sole 24 Ore