
Case green, Bruxelles rilancia lo stop alle caldaie dal 2040
Mettere in pista azioni concrete che portino ad abbandonare le caldaie a metano dal 2040. La Commissione europea rilancia la sua azione politica sulla direttiva Case green (la Epbd, Energy performance of buildings directive). Lo fa con la pubblicazione del pacchetto normativo più consistente dall’approvazione della norma quadro che punta ad abbattere le emissioni del patrimonio edilizio entro il 2050: 13 linee guida e altri tre atti di regolamentazione tecnica. Al loro interno vengono analizzati e chiariti tutti i passaggi chiave della Epbd. E, tra questi, quello (delicatissimo) legato alle scadenze per le caldaie.
Sulle caldaie uniche alimentate da combustibili fossili (questa la definizione della direttiva) bisogna ricordare due date chiave: la prima, già diventata operativa con l’ultima legge di Bilancio, è quella del 2025, che prevede lo stop alle agevolazioni fiscali per questi apparecchi; la seconda, rimaneggiata più volte e rinviata nel corso dell’approvazione del testo, è quella del 2040. Gli Stati membri devono muoversi in prospettiva dell’eliminazione completa delle caldaie alimentate da combustibili fossili entro il 2040. Il target è solo indicativo – lo ribadiscono le stesse linee guida -, ma la Commissione è orientata a chiedere azioni concrete ai Paesi membri, senza lasciare che quella scadenza cada nel nulla.
«I Paesi membri hanno l’obbligo – spiega infatti il documento – di attuare politiche e misure credibili nella prospettiva di raggiungere la completa eliminazione dei combustibili fossili» entro il 2040. Bruxelles potrà chiedergli conto dei loro piani su questo fronte.
Le linee di azione
Ma cosa dovranno fare in concreto? Il documento individua molto chiaramente due linee di azione. La prima è quella più ovvia: «Rimpiazzare, in tutto o in parte, le caldaie uniche con soluzioni alternative». Tra queste ci sono le pompe di calore, il solare termico e i sistemi di teleriscaldamento. In alternativa, o in aggiunta a questa strada, è però possibile percorrerne un’altra: rimpiazzare i combustibili fossili utilizzati nelle caldaie con alternative rinnovabili, come il biometano e l’idrogeno. Bisogna, cioè, agire decarbonizzando la rete.
Le caldaie alimentate da combustibili fossili sono, per la Commissione, quelle che materialmente bruciano metano: anche su questo punto le linee guida sono molto esplicite. Se, invece, la rete mette a disposizione di quegli apparecchi un gas diverso, vengono meno anche le restrizioni della Epbd. La Commissione europea immagina che queste due strade, combinate tra di loro, possano portare a raggiungere l’obiettivo del 2040 e contribuire ai target della direttiva.
Fonte: Il Sole 24 Ore