Case vacanza, chi acquista sceglie il tasso fisso

Case vacanza, chi acquista sceglie il tasso fisso

Nel 2024 i mutui per l’acquisto di una seconda casa hanno rappresentato una nicchia del mercato, ma con un andamento in crescita. Secondo l’analisi di Kìron Partner, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, lo scorso anno le operazioni destinate alle abitazioni secondarie hanno inciso per l’1,96% del totale gestito dalla rete, in lieve aumento rispetto all’1,61% del 2023.

L’importo medio erogato per chi ha acquistato una seconda casa si attesta a 109.543 euro, un valore più basso rispetto a quello registrato per la prima abitazione (118.551 euro). Una differenza che riflette il profilo degli acquirenti: chi compra un immobile per vacanza, rendita o investimento dispone generalmente di maggiori capitali propri e richiede finanziamenti più contenuti.

Le banche, tuttavia, valutano i mutui seconda casa come più rischiosi rispetto a quelli per l’abitazione principale. In caso di difficoltà finanziarie è infatti più probabile che un debitore sospenda il pagamento delle rate della seconda abitazione piuttosto che della prima. Per questo motivo, gli istituti applicano condizioni di accesso più rigide e, in alcuni casi, tassi più alti. Nonostante ciò, la scelta della tipologia di tasso rimane quasi unanime: nel 96,3% dei casi chi ha acceso un mutuo seconda casa ha optato per il fisso, contro il 95% di chi ha acquistato la prima abitazione. A livello territoriale, l’incidenza dei mutui seconda casa è maggiore al Sud e nelle Isole (2,30%), seguita dal Nord (1,92%) e dal Centro Italia (1,69%).

Il fenomeno delle seconde case in Italia non si limita alla sfera dei finanziamenti. Secondo il Re/Max European Housing Trend Report 2024, il 26% degli italiani possiede una seconda abitazione, una quota che colloca il Paese tra quelli con i livelli più alti in Europa.

Fonte: Il Sole 24 Ore