Caso Report, mozione delle opposizioni alla Camera per lo stop alle querele temerarie
Le opposizioni tentano di mettere in difficoltà il governo e la maggioranza sul terreno della libertà di stampa. Oggi infatti, nell’aula della Camera inizia la discussione generale sulle mozioni riguardanti la difesa dei giornalisti, con M5s-Pd e Avs pronti a presentare un documento unitario che impegnerà l’esecutivo ad adottare iniziative come la direttiva Ue contro le querele temerarie su cui da parte del governo non c’è ancora risposta.
La direttiva Ue contro le querele temerarie
Il centrodestra interverrà in discussione con i propri deputati, ma non ha ancora presentato un proprio testo (su cui però è al lavoro) e che è atteso nei prossimi giorni. Il grande risalto che ha avuto nell’opinione pubblica l’ attentato al conduttore di Report Sigfrido Ranucci il 16 ottobre scorso, ha convinto le opposizioni a rilanciare su alcuni temi riguardanti la libertà di stampa a partire dalla direttiva Ue contro le querele temerarie (cosiddetta anti-Slapp) e il regolamento European Media Freedom Act (Emfa) sul pluralismo nei media.
La scorsa settimana l’esecutivo aveva dato parere negativo agli emendamenti del Pd (primo firmatario Piero De Luca) e di M5s alla legge di delegazione europea che miravano al recepimento proprio della direttiva anti-Slapp. De Luca fa sapere che non intende demordere e che ripresenterà l’emendamento in Aula.
La mozione M5s
Nel frattempo M5s ha depositato una lunga mozione sulla libertà di stampa (primo firmatario Federico Cafiero De Raho) che ha consentito di mettere all’ordine del giorno il tema. Probabilmente il testo verrà votato martedì della settimana prossima, perché l’assemblea di Montecitorio deve prima votare tre proposte di legge. Giorni che serviranno all’esecutivo per scegliere che strategia adottare nel momento di fornire i pareri alle mozioni e alla maggioranza per limare un proprio documento.
Verso un testo unitario delle opposizioni
Nel frattempo M5s, Pd e Avs hanno annunciato che la mozione unitaria ricalcherà gli impegni contenuti nel documento di De Raho. Quest’ultimo prende spunto proprio dal recente attentato a Ranucci e, nella premessa, descrive «un clima sfavorevole alla libertà di stampa dei giornalisti, dimostrato anche dalla multa alla trasmissione Report di 150 mila euro da parte del Garante della privacy». La mozione ricorda come «nella classifica sulla libertà di stampa di Reporter sans frontieres (Rsf), l’Italia sia scesa al 49mo posto (su 180 Paesi), passando dalla categoria ”soddisfacente” del 2023 a “problematica” del 2025».
Fonte: Il Sole 24 Ore