
Caso Salis, oggi il voto del Parlamento europeo. Weber (Ppe): «Giusto revocare l’immunità»
«Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto regolamento del Parlamento europeo: i nostro consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l’immunità a Salis perchè il suo reato è stato commesso prima del suo mancato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione». A parlare è il presidente del gruppo popolare al Parlamento europeo, Manfred Weber, durante una corso di una conferenza stampa a Strasburgo, nel giorno in cui il Parlamento europeo dovrà votare per decidere se revocare a Ilaria Salis l’immunità parlamentare, come chiesto dal governo ungherese.
Ilaria Salis: «Sarò in Aula a Strasburgo a testa alta»
«Buongiorno da Strasburgo, oggi sarò in Aula, a testa alta, ad affrontare il verdetto del Parlamento europeo. Grazie per tutti i pensieri di affetto e solidarietà, valgono molto per me», ha scritto intanto su X l’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis, in vista del voto odierno dell’Eurocamera, sulla richiesta di revoca della sua immunità parlamentare.
Voto su Salis: immunità appesa a un filo
A poche ore dal voto che deciderà il suo futuro, Ilaria Salis, ripete ai suoi colleghi questa frase. È determinata, ottimista, ma anche ovviamente tesa, tenuto conto che il pronunciamento finale dell’Aula resta ancora quanto mai incerto. La plenaria di Strasburgo voterà a scrutinio segreto se revocarle l’immunità, come richiesto dal governo ungherese, o sposare la tesi che va difesa perchè vittima di una persecuzione politica da parte di Viktor Orban.
Decisivi i voti dei popolari
Come già accaduto in Commissione Affari Giuridici, saranno cruciali i voti dei 188 popolari, il gruppo più numeroso dell’emiciclo. Tra loro, probabilmente diversi tedeschi, polacchi e eletti nei Paesi dell’Est, potrebbero cogliere l’occasione per fare un torto al premier ungherese. E alcuni osservatori sono convinti che al di là delle dichiarazioni pubbliche, la maggioranza di centrodestra di casa nostra non vedrebbe di buon occhio l’idea di rigettare Salis nelle carceri magiare. Quella sua foto, con le manette ai polsi e i ceppi alle caviglie, incatenata, davanti alla Corte di Budapest colpì molto l’opinione pubblica italiana, provocando grande sdegno anche dentro i confini elettorali del governo. Infine, il voto su Salis arriverà dopo quello sul leader ungherese anti-Orban, Peter Magyar che potrebbe essere salvato dai socialisti. E non si può escludere una successiva compensazione popolare. Ma si tratta solo di illazioni della vigilia.
Voto a maggioranza semplice, decisive le assenze
Quello che è certo è che sulla carta i numeri non le sono favorevoli: il fronte di chi vuole vederla ancora eurodeputata, formato dai socialisti, i Verdi, la Sinistra e i liberali, non va oltre i 310 voti. Per arrivare alla maggioranza assoluta, di fatto, a Salis ne mancherebbero almeno una cinquantina. Tuttavia è assai probabile che il risultato finale sarà dettato dalle assenze. La plenaria voterà a maggioranza semplice la relazione del presidente della Commissione Affari giuridici, il liberale bulgaro che è a lei favorevole. A suo giudizio Salis ha patito da parte delle autorità di Budapest di fumus persecutionis. Ci sono prove concrete – si legge nel report – che l’obiettivo del procedimento giudiziario contro di lei sia quello di indebolire la sua attività politica in qualità di membro del Parlamento europeo. La sua relazione è un duro atto d’accusa contro Orban.
Fonte: Il Sole 24 Ore