Castelli, vicoli e tradizioni d’autunno in Valle Peligna

Castelli, vicoli e tradizioni d’autunno in Valle Peligna

Quello della Valle Peligna è un angolo d’Abruzzo che vale la pena scoprire proprio in questa stagione. La storia antichissima ci porta prima ancora che al popolo dei Peligni a quella dei Fenici e alla figura dell’eroe troiano Solimo (1180 a.C) che si riteneva essere figlio di dei, mentre sotto la Roma imperiale di Augusto Ovidio rese famosa Sulmona che gli diede i natali e fu proprio il poeta nei suoi Amores a narrare le bellezze dei paesaggi della Valle Peligna. Molti di questi sono ancora integri, grazie ad una natura che ha il sopravvento.

L’altopiano, in provincia dell’Aquila, chiuso tra le Gole di Popoli e le spettacolari Gole del fiume Sagittario che da millenni erodono le rupi calcaree, meta di Caprioli e Lupi ( Riserva Naturale Regionale Oasi WWF), si estende ai piedi dell’imponente Maiella le cui cime sono già imbiancate mentre l’arrivo dell’autunno è segnato dai colori del paesaggio in un alternarsi di frassini e aceri, già gialli e rossi, alle grandi querce, ai cerri, talvolta i pioppi e poi più in alto a faggete.

Da Castrovalva a Pettorano sul Gizio

A ricordarci che siamo in una terra da sempre strategica per il commercio ci sono tanti piccoli borghi antichi che ci riportano indietro nel tempo, al medioevo, quando proprio da queste parti ci fu un’intesa attività fortificatoria per far fronte a condizioni politiche ed esigenze difensive. Per chi non lo sapesse l’Abruzzo è la regione d’Italia con il maggior numero di castelli e molti sono quelli concentrati in quest’area.

Da Castrovalva, abbarbicato su uno sperone roccioso, ritratto perfino in una litografia di Escher, ad Anversa degli Abruzzi, dove è un piacere perdersi tra i vicoli del borgo medievale sormontato dai ruderi di un castello normanno del XII secolo che regala un belvedere sulle spettacolari Gole del Sagittario. Partendo da Pacentro, si incontrano l’incantevole borgo di Bugnara, e poi quelli di Raiano, Corfinio, la capitale storica della lega italica, e ancora Introdacqua, Prezza, Roccacasale, Vittorito, Pratola Peligna, Cucullo, il paese dei serpari, e ancora Pettorano sul Gizio.

Fonte: Il Sole 24 Ore