Cause civili, mini-rinforzi per gli uffici più in difficoltà

Cause civili, mini-rinforzi per gli uffici più in difficoltà

A meno di un anno dalla scadenza del termine, fissato al 30 giugno 2026, per raggiungere gli obiettivi previsti dal Pnrr, il Governo prova a colmare i ritardi sui target della giustizia civile con rinforzi mirati agli uffici giudiziari più in difficoltà. E lo fa soprattutto concentrando sugli obiettivi Pnrr le risorse esistenti: si conta su un impiego più intenso e preciso dei magistrati in servizio (incentivati con indennità) e dei giudici onorari, oltre che sull’apporto dei magistrati in tirocinio.

Sono questi i punti chiave del decreto legge Giustizia (117 del 2025), in vigore dal 9 agosto scorso e presentato alla Camera per la conversione in legge. Intanto, sta per partire il percorso per la sua messa in pratica, con l’individuazione, da parte del Consiglio superiore della magistratura, degli uffici giudiziari che saranno destinatari degli “aiuti”.

La situazione

Si tratta di interventi necessari, vista la strada ancora da fare per raggiungere gli obiettivi previsti dal Pnrr per la giustizia civile: il taglio del 40%, rispetto al 2019, dei tempi nei tre gradi di giudizio (calcolati con la formula del disposition time, che stima la durata prevedibile); e la riduzione del 90% dei processi pendenti a fine 2022 iscritti tra il 2017 e il 2022 nei tribunali e dal 2018 al 2022 nelle corti d’appello (mentre è stato raggiunto l’obiettivo intermedio di smaltimento fissato a fine 2024).

In base alle analisi del ministero della Giustizia, per centrare l’obiettivo finale di smaltimento dell’arretrato, a inizio anno occorreva ancora definire 200mila procedimenti nei tribunali e 35mila nelle corti d’appello.

Fonte: Il Sole 24 Ore