
Cautela Ue sulle violazioni dei diritti umani a Gaza
BRUXELLES – È la strategia dei piccoli passi quella scelta dai ministri degli Esteri dell’Unione europea sui temi più controversi del momento. Alle prese con la drammatica situazione umanitaria a Gaza, per mano israeliana, e con i bombardamenti americani in Iran, i Ventisette camminano sulle uova, cercando di trovare posizioni comuni tra i paesi membri, in un contesto di grande e pericolosa incertezza.
Riferendo ieri della riunione ministeriale, l’Alta Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza ha spiegato che come previsto i ministri hanno discusso il rapporto della stessa Kaja Kallas sul comportamento israeliano a Gaza, in relazione con gli impegni di rispetto dei diritti umani presi nel 2000 in occasione della firma di un accordo di associazione con l’Unione europea. Il rapporto ammette che vi sono state violazioni dei diritti umani
«A questo punto discuterò della relazione con le nostre controparti israeliane», ha detto ieri la signora Kallas. «Siamo solo all’inizio del dibattito, non alla fine», notando che ora l’obiettivo è di ottenere «un miglioramento della situazione sul terreno». Ha poi precisato: «Non vogliamo punire Israele, ma migliorare le condizioni umanitarie a Gaza. Se la situazione non dovesse migliorare discuteremo di eventuali misure in luglio».
L’attacco prima israeliano e poi americano in Iran ha raffreddato gli animi tra i Ventisette sul desiderio di sanzionare Israele. Negli ultimi giorni, il cancelliere tedesco Friedrich Merz si è (apparentemente) rimangiato il precedente inizio di affrancamento da Washington e Gerusalemme. Ieri ha detto: «Non c’è ancora motivo di criticare ciò che gli Stati Uniti hanno fatto lo scorso fine settimana». In precedenza, aveva spiegato che, bombardando l’Iran, Israele sta facendo «il lavoro sporco» dell’Occidente.
Lo stesso ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sostenuto sempre ieri che l’Italia è a favore della continuazione del dialogo con Gerusalemme ed è contraria alla sospensione dell’Accordo di associazione del 2000, nonostante «l’uso eccessivo della forza» e «la sproporzione della reazione» a Gaza. A Bruxelles proprio ieri si è tenuta una manifestazione al grido di «Israele assassino, Europa complice».
Fonte: Il Sole 24 Ore