C’è il bando per la cessione di Speedline, scadenza al 30 novembre

C’è il bando per la cessione di Speedline, scadenza al 30 novembre

«Questo bando, frutto di un lavoro intenso durato mesi, segna un passaggio decisivo per il rilancio di questa grande eccellenza dell’automotive italiano. Seguiremo con la massima attenzione ogni fase della procedura per assicurare che i potenziali acquirenti presentino piani industriali ambiziosi, solidi e sostenibili, capaci di generare crescita, innovazione e nuova occupazione».

I criteri

Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sulla pubblicazione, il 3 novembre, del bando di gara per la cessione del complesso aziendale di Speedline Srl in amministrazione straordinaria, storica eccellenza dell’automotive italiano e marchio di riferimento internazionale nella produzione di cerchi in lega di alta gamma.

A seguito della transazione con il Gruppo Ronal, Speedline è oggi priva di debiti e in possesso di tutti i propri asset e si presenta agli investitori con solide prospettive di rilancio. Le offerte – precisano dal ministero – saranno valutate privilegiando la qualità del piano industriale e le garanzie occupazionali rispetto alla sola componente economica. Il Governo potrà valutare tutte le forme di sostegno più idonee al piano industriale maggiormente convincente per il rilancio dell’azienda.

La vicenda

Si avvia così alla conclusione – con la possibilità di un rilancio con l’individuazione di un nuovo partner – la lunga vicenda industriale della Speedline Srl, azienda con sede a Santa Maria di Sala ai confini tra le province di Padova e Venezia, da anni al centro di una serie di azioni volte a salvare i 273 posti di lavoro diretti che salgono a 500 con l’indotto. Tutto era iniziato nel dicembre 2021 con l’annuncio da parte della multinazionale svizzera della volontà di licenziare e chiudere lo stabilimento, forte di una capacità produttiva fino a 950.000 ruote l’anno, riconosciuto dal Governo italiano come azienda strategica di interesse nazionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore