Cellia, la facciata interattiva per rigenerare gli edifici

Si chiama “Cellia” ed è il primo sistema di facciata per edifici ad aver vinto un Compasso D’Oro, entrando a far parte della collezione del prestigioso “Oscar” Adi, che valorizza la qualità dei prodotti del design italiano. È stato ideato e brevettato dall’architetto Massimo Roj e Progetto Cmr in sinergia con il Gruppo Focchi ed è un modulo ad altissima tecnologia: è reattivo e sensibile alle condizioni dell’ambiente esterno con cui interagisce, integra nel proprio guscio (che viene agganciato a immobili già esistenti o nuovi) tutte le componenti materiche e impiantistiche necessarie per adeguare il fabbricato dal punto di vista delle prestazioni energetiche e, dove necessario, anti-sismiche, e può essere posizionato con un cantiere veloce ed economico, senza lavori invasivi che comportano il necessario dislocamento degli abitanti durante la fase di lavori. È completamente personalizzabile nelle finiture, nelle dimensioni e nei livelli prestazionali, pensato per restituire anche bellezza architettonica laddove viene applicato e si monta con l’assemblaggio di componenti ingegnerizzate e prodotte in stabilimento, con una filiera evoluta e off-site.

Una “prima” nella storia, che arriva in un anno del tutto particolare: perché il 2024 è il 30esimo anniversario di Progetto Cmr e il 70esimo del Premio Compasso D’Oro Adi, nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti. La cerimonia è stata giovedì 20 giugno: Cellia ha ottenuto il prestigioso riconoscimento nella categoria design dei materiali e dei sistemi tecnologici e ha sancito il successo dell’alleanza fra lo studio di progettazione fondato e guidato da Massimo Roj, da sempre paladino dell’integrazione delle competenze come caratteristica distintiva e carta vincente e il gruppo Focchi che è una realtà aziendale con forte esperienza nelle soluzioni di facciata ingegnerizzate e realizzate su commessa.

«L’idea di dare vita a questo modulo è nata dall’ascolto delle esigenze del mercato, dei nostri partner e dei clienti – spiega Massimo Roj -. L’Italia è caratterizzata da un parco immobiliare obsoleto, con l’84,5% degli edifici costruito prima del 1990, a differenza di Paesi come la Francia e la Germania e con un tasso di rinnovamento molto basso, pari allo 0,85% all’anno. Tuttavia, l’attualità non solo normativa, ma anche di esigenze ambientali, di sicurezza e comfort abitativo, richiede un profondo rinnovamento. Per questo, occorre ragionare su soluzioni contemporanee e inclini alla funzionalità e all’estatica». Cellia racchiude in un’unica cellula interattiva funzioni diverse: dall’impianto di climatizzazione e ventilazione, al cablaggio, dai sistemi schermanti (fissi con brise soleil verticali/orizzontali e mobili mediante tende tecniche) a quelli di produzione energetica attraverso pannelli fotovoltaici e dell’illuminazione sia interna che esterna fino al consolidamento sismico. Inoltre, questo innovativo sistema può essere controllato da remoto e integrato ai più evoluti sistemi di Building Management System.

Aggiunge Maurizio Focchi, presidente dell’omonimo gruppo: «L’involucro non deve più essere più considerato oggi come un elemento tecnico di separazione di un edificio, ma come un componente attivo, che gioca un ruolo cruciale nella sostenibilità e nel comfort interno». Per questo, la facciata è interattiva e può essere installata in maniera semplice e veloce sia su opere ex-novo sia su edifici esistenti, riducendo i tempi di cantiere. Anche la manutenzione è stata pensata per essere facile e sicura, e quindi più economica, grazie allo studio dei punti di alloggiamento e degli accessi alle unità interne di impianto.

Fonte: Il Sole 24 Ore