Chiese, castelli e itinerari di gusto sul Lago di Costanza

Chiese, castelli e itinerari di gusto sul Lago di Costanza

In una sola giornata si possono ammirare chiese, castelli e abbazie, ma anche degustare un calice di bianco fruttato guardando il sole che tramonta sull’acqua o percorrere il lungolago in bicicletta, perdendosi tra stradine e villaggi. Sembra impossibile, ma grazie ad una comoda rete di collegamenti via strada, acqua e rotaia tutto questo è possibile nella Regione internazionale del Lago di Costanza (Bodensee in tedesco), incastonata tra Germania del sud, Svizzera, Austria e Principato del Liechtenstein. L’autunno è dedicato alle feste del raccolto e del vino, che si tengono un po’ ovunque nella regione, o alle settimane delle mele, che celebrano il famoso frutto del Bodensee. Quando, infine, arriva l’inverno e l’atmosfera dei luoghi diventa più tranquilla e contemplativa, sul Lago di Costanza inizia un periodo particolarmente suggestivo. I tanti mercatini di Natale, allestiti attorno al lago e nelle vicine regioni alpine, offrono oggetti d’artigianato, prodotti regionali ed anche un programma di intrattenimento variegato.

Tradizioni e culture di quattro Paesi

Fin dai tempi dei celti, dei romani e degli alemanni il lago è stato un importante snodo per gli scambi e i commerci. Ancora oggi la macroregione è parte di quattro Paesi, di cui rispecchia le tante tradizioni e le diverse culture. Le testimonianze della sua ricca storia si incontrano ovunque, sia nelle località più raccolte, sia in quelle più popolose e conosciute. Costanza, la città più grande del Bodensee, vanta un centro storico fatto di piccole stradine medievali e casette storte – il Niederburg – antichi palazzi e un’imponente cattedrale. Anche Lindau, il cui delizioso centro storico si trova su un’isola collegata alla terraferma da un ponte, è famosa per i suoi edifici, i rigogliosi giardini e l’incantevole porto sul lago. Bregenz, capoluogo del Vorarlberg, si staglia elegante fra monti e lago, ed offre un affascinante mix di cultura, divertimento, shopping e natura. Nel Principato del Liechtenstein, la capitale Vaduz si raccoglie sotto al celebre castello principesco. Fra le tante cittadine più piccole si possono ricordare Wasserburg, antico villaggio di pescatori divenuto stazione climatica d’eccellenza, e Meersburg con i suoi castelli, i giardini a terrazza sul lago e i vigneti. Friedrichshafen, che ospita anche un piccolo aeroporto, è la città degli avveniristici musei Zeppelin e Dornier, dedicati rispettivamente alla storia dei dirigibili e a quella del volo.

Tre siti Unesco da visitare

La regione ospita anche tre eccezionali siti Unesco: l’isola monastica di Reichenau con le sue tre chiese romaniche, il complesso abbaziale di San Gallo – considerate culle della civiltà e della spiritualità europee – e i resti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, risalenti alla preistoria e rinvenuti in molte stazioni svizzere e tedesche attorno al lago e nelle sue acque.

Lo spettacolo insolito delle cascate

Terzo lago più grande d’Europa, quello di Costanza è un immenso serbatoio naturale di acqua potabile. Il fiume Reno, che ne è il principale immissario, entra nella parte orientale del lago e scorre invisibilmente verso ovest, percorrendolo in tutta la sua lunghezza. Dopo circa 60 chilometri il Reno riprende il suo aspetto di fiume poco prima della cittadina svizzera di Stein am Rhein, per arrivare a formare, qualche chilometro dopo, le più grandi e spettacolari cascate d’Europa vicino a Sciaffusa: una massa di 700 metri cubi d’acqua che precipita ogni secondo per 23 metri d’altezza e 150 metri d’ampiezza, regalando uno spettacolo insolito e affascinante. Ovunque dominano il blu dell’acqua e il verde della natura. Il Bodensee è tra l’altro famoso per i suoi paesaggi e i meravigliosi giardini. Quando si è qui, una tappa d’obbligo è visitare Mainau, conosciuta anche come “isola dei fiori”: un’oasi dove, grazie al clima mite del lago, prosperano 60 lussureggianti giardini, che ospitano anche piante esotiche come palme, alberi di limone, banane e buganvillea.

Fonte: Il Sole 24 Ore