
Chikungunya, salgono a 46 i casi nel veronese: stop alle sagre
I casi di virus Chikungunya nel Veronese crescono di giorno in giorno, nel fine settimana sono saliti a quota 46, meno della metà del numero registrato nella provincia di Modena, ma resta la preoccupazione legata alle possibili ripercussioni sugli eventi pubblici, a cominciare da sagre e feste di paese.
Sono state già tre quelle annullate o sospese e c’è stata anche una riapertura per la ’sagra del Ceo’ questa mattina a Verona, con un focolaio che dal 6 agosto – giorno del primo contagio accertato, ad Arbizzano, località tra Verona e Negrar di Valpolicella – si è allargato a macchia di leopardo, coinvolgendo il comune capoluogo e la Valpolicella, ma anche Affi e Isola della Scala, dove si è registrato l’ultimo caso di infezione.
Un episodio limitato, affrontato subito con tutte le precauzioni, attivando gli interventi di disinfestazione, ma che proietta timori sulla Fiera del Riso, la grande rassegna gastronomica che sarà inaugurata venerdì prossimo, 19 settembre, e che fino al 12 ottobre attende oltre 300mila visitatori dall’Italia e dall’estero.
Un eventuale focolaio potrebbe pregiudicare, almeno in parte, lo svolgimento della rassegna.
Gli interventi di bonifica sono stati attuati anche a Verona e nelle altre località dove si sono registrati i contagi, in particolare Sant’Ambrogio di Valpolicella, tuttavia dal Dipartimento Prevenzione del Veneto è stato confermato che quella Veronese è l’unica provincia veneta che finora è stata colpita dal virus Chikungunya, anche se solo per 2 dei 46 contagiati è stato necessario il ricovero in ospedale.
Fonte: Il Sole 24 Ore