
Christie’s riesce a conquistare i Millennials in un anno difficile per le aste
Christie’s chiude un anno “impegnativo” come descritto dall’amministratore delegato Guillaume Cerutti, in un contesto economico difficile e con il mercato dell’arte in contrazione: la casa d’aste ha perso in tutte le aree ma ha recuperato nel secondo semestre e hanno attirato nuovi collezionisti. Così la casa d’aste guarda con fiducia al 2025 e agli anni successivi, grazie al crescente numero di Millenials che acquistano arte. Nelle Americhe il 26% degli acquirenti e degli offerenti sono Millennials o più giovani, mentre nella regione Asia-Pacifico questa generazione rappresenta il 44% della clientela. In sintesi nel 2024 Christie’s ha registrato un rafforzamento delle vendite all’asta, soprattutto nella seconda parte dell’anno, insieme a risultati decisamente positivi per le private sale.
Ma ecco in dettaglio i risultati. Le vendite globali sono state pari a 5,7 miliardi di dollari, con aggiudicazioni in asta per 4,2 miliardi di dollari (in calo rispetto ai 5,03 miliardi di dollari del 2023), e private sale cresciute a 1,5 miliardi di dollari (rispetto a 1,2 miliardi di dollari nel 2023) con un +41%, contribuendo per il 27% alle vendite globali.
Gli indicatori di performance, come il tasso di vendita complessivo (sell-through rate) è stato dell’86%, l’indice di aggiudicazione rispetto alla stima bassa (Index of Hammer price to Low Estimate) del 112% e gli offerenti per lotto (Bidder for lot) pari a 3,7 per cento. Tutti gli indicatori hanno registrato una crescita rispetto all’anno precedente, “evidenziando – come ha sottolineato il Ceo – che la nostra strategia e la nostra attenzione hanno riscosso successo con i venditori e gli acquirenti”. Inoltre il Ceo ha ricordato che è stata venduta l’opera di maggior valore dell’anno, «L’empire des lumières» di René Magritte, per 121,2 milioni di dollari, proveniente dalla collezione di Mica Ertegun: unico lotto venduto per oltre 100 milioni di dollari a livello globale. Christie’s ha, inoltre, battuto il gioiello più prezioso dell’anno, «The Eden Rose», un diamante rosa da 10,20 carati, aggiudicato per 13,4 milioni di dollari a New York in giugno.
I risultati nelle Americhe
Le Americhe hanno contribuito per il 42% alle vendite d’asta globali, con un aumento del 18% dei nuovi acquirenti per l’arte del 20/21° secolo. Il 26% degli acquirenti e degli offerenti nelle Americhe sono Millennials o più giovani. Nelle America nel secondo semestre, a New York, è stata battuta l’opera più cara e record per l’arte surrealista archiviando una settimana a novembre con un giro d’affari di 689 milioni di dollari: 9 lotti venduti al di sopra dei 10 milioni di dollari, tra cui oltre Magritte, «Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half» di Ed Ruscha (68,3 milioni di dollari) e «Untitled» di Jean-Michel Basquiat (23 milioni di dollari); 18 i record d’artista stabiliti. Dopo la vendita delle Collezioni Lear, de la Cruz e Elton John nel primo semestre, la casa d’asta ha offerto nel secondo semestre la collezione «MICA: The Collection of Mica Ertegun» che ha totalizzato 194 milioni di dollari in quattro appuntamenti aggiudicati al 100% e con altre vendite in corso; «The Rockefeller Mitchells: Science for the Benefit of Humanity» con due capolavori «City Landscape» e «Untitled» di Joan Mitchell, ha totalizzato 26,5 milioni di dollari.
Nell’Asian Art Week, la settimana dedicata all’arte asiatica di settembre, è stato totalizzato un fatturato di 29,7 milioni di dollari con diversi record d’asta e insieme al successo della serie di vendite di marzo, Christie’s New York ha confermato la sua leadership nella categoria.
Fonte: Il Sole 24 Ore