
Cinque ragioni per preferire Fes a Marrakech
Al di là dei monumenti più celebri, le tortuose vie della medina di Fes nascondono a ogni angoli piccoli tesori, a cominciare dai portali intagliati di legno con decorazioni raffinate.
2. Turismo sì ma non di massa
Visitare le attrazioni di Marrakech come la Medersa di Ben Youssef o i Giardini Majorelle è un’esperienza simile a quella che si prova nelle capitali europee del turismo. Ressa, rumore, confusione. A Fes invece, eccezion fatta per la zona intorno alle famose concerie, l’atmosfera è molto più rilassata, meno caotica. In molte strade della medina il livello di decibel è basso, i negozianti e gli artigiani lavorano tranquillamente, insomma si respira un’aria più autentica, meno frenetica.
Il confronto tra le due principali piazze è la sintesi migliore: Jamaa el Fna, la gigantesca piazza di Marrakech famosa in tutto il mondo per lo street food, gli incantatori di serpenti, i frombolieri e i musicisti, è letteralmente presa d’assalto da orde di turisti assiepati sui bar intorno alla piazza e tra gli artisti di strada. La confusione è tale da far davvero girare la testa, il fascino tanto decantato per molti è un incubo di frastuono e disordine che spesso diventa anche un inferno di calura quando il sole picchia senza pietà sulla città.
Tutto l’opposto della piazza Boujloud di Fes, circondata su un lato dall’omonima porta (Bab) che introduce alla città vecchia, sugli altri dalle antiche mura cittadine. Qui si può camminare tranquillamente tra i cittadini di Fes, orgogliosi della loro splendida città e sempre sorridenti. Nessun fenomeno da baraccone, solo scene di vita quotidiana.
Le stesse scene cui il turista può assistere entrando nella moderna Fes in una giornata di sole verso il tramonto quando i Fassi (così si chiamano gli abitanti) si riversano nei campi intorno alla città per picnic o merende improvvisate tra le spighe di grano in un clima festoso che sa tanto di Italia anni Cinquanta.
Fonte: Il Sole 24 Ore