Cioccolato Novi, crema e tavolette guadagnano quote di mercato

Cioccolato Novi, crema e tavolette guadagnano quote di mercato

«Dubai chocolate? No, Novi chocolate!». Così, parafrasando il suo storico slogan pubblicitario, il Gruppo Elah Dufour si è presentato qualche tempo fa in fiera a Tuttofood, cavalcando il “caso” del momento ma, al contempo, marcandone la distanza di azienda che rifugge dalle mode ma che le osserva (anche con ironia) e ne coglie la portata. «Quello del Dubai chocolate è un fenomeno straordinario e transnazionale, che mostra la potenza del web ma che credo durerà poco perché è una follia ed è immangiabile. Però ha fatto esplodere anche la domanda della tavoletta al pistacchio Novi, che produciamo da anni», afferma Guido Repetto, presidente e ad del Gruppo Elah Dufour Novi, che realizza con il cioccolato la maggior parte dei 141,6 milioni di euro fatturati dalla capogruppo, tutti sviluppati con prodotti di marca aziendale.

Grazie ai due brand Novi e Baratti & Milano, è market leader nelle tavolette (25,7% di quota a volume, fonte Niq) ma anche in gianduiotti e cremini, nonché quarto competitor nelle praline. Ma anche co-leader nei preparati per dolci con Elah, e quarto competitor nelle caramelle (e numero uno nelle toffee) con Dufour, che compirà cento anni nel 2026.

Il 2024 è stato un annus horribilis per il mondo del cioccolato, a causa dei rincari record delle quotazioni del cacao, che sono quadruplicate. L’anno scorso l’azienda ha assorbito gran parte degli aumenti ma a inizio 2025 ha cambiato i listini e non è escluso che li riveda ancora di qui a fine anno. Ma di sostituire il cacao con ingredienti o succedanei meno costosi in Novi non se ne parla. E i consumatori apprezzano, visto che nel 2024 le vendite delle tavolette Novi sono cresciute del 10,3% in più rispetto all’anno precedente.

Che il gruppo piemontese continui a credere nel cioccolato lo conferma l’avvio dei lavori nello stabilimento di Baratti & Milano, appena rifatto e che sarà raddoppiato entro fine anno. «Nel 1999, quando l’abbiamo rilevato, questo brand era praticamente a zero perché si era spento, ma con stile. Noi l’abbiamo rimesso in piedi, posizionato nella fascia alta di mercato e portato ai 40 milioni circa di fatturato del 2024», sottolinea Repetto.

Fonte: Il Sole 24 Ore