Claudia Cardinale, icona immortale del cinema italiano

Claudia Cardinale, icona immortale del cinema italiano

L’attrice aveva però iniziato una relazione con Franco Cristaldi, uno dei più importanti produttori dell’epoca, con cui si sposò nel 1966. Va inoltre ricordato che Claudia Cardinale diede alla luce il suo primo figlio, Patrick, poco più che ventenne nel 1958. Patrick era nato a causa di uno stupro subito dall’attrice e la sua maternità rimase segreta per diversi anni, tanto che il bambino venne cresciuto in famiglia come fosse un fratello minore.

Tornando al cinema, nella prima metà degli anni Sessanta i lavori si moltiplicano e le vengono proposti sempre più ruoli da protagonista (nel 1961 un esempio importante è con “La ragazza con la valigia” di Valerio Zurlini).

“Il gattopardo” di Luchino Visconti e “8 ½” di Federico Fellini

Se c’è un momento davvero decisivo nella sua carriera, però, quello è il 1963, anno in cui escono due capolavori come “Il gattopardo” di Luchino Visconti e “8 ½” di Federico Fellini: nel primo interpreta Angelica e il suo ballo con Alain Delon è uno di quei momenti impressi nella memoria di ogni appassionato; nel secondo è una donna angelicale, un ideale femminile, puro ed elegante che sembra uscire direttamente dalla mente del personaggio di Guido, interpretato da Mastroianni.

Il 1963 è anche l’anno del suo debutto internazionale ne “La pantera rosa” di Blake Edwards e da lì in avanti saranno molte le produzioni straniere a chiamarla (solo per citarne un paio negli anni successivi, “Il circo e la sua grande avventura” di Henry Hathaway e “I professionisti” di Richard Brooks).

Intanto, però, la sua carriera italiana prosegue a vele spiegate con titoli come “La ragazza di Bube” di Luigi Comencini, “Il magnifico cornuto” di Antonio Pietrangeli o “Vaghe stelle dell’Orsa” di Luchino Visconti.

Fonte: Il Sole 24 Ore