
Click day 2023, visti di ingresso solo per il 28% dei lavoratori
L’aumento delle quote per gli ingressi di lavoratori extracomunitari nel triennio 2023-2025 fatica a tradursi nell’arrivo effettivo della manodopera richiesta dal mondo produttivo. Dopo un anno, solo il 28,6% dei 131.850 lavoratori ammessi nel 2023 con i click day di dicembre, aveva avuto il visto di ingresso e ed è quindi potuto entrare legalmente in Italia e cominciare a lavorare. In numeri assoluti, si tratta di 37.790 lavoratori.
Ancora meno quelli arrivati in base alle domande inoltrate a partire dai click day di marzo 2024. Su 146.850 ammessi, solo il 16,4% ha ottenuto il visto (sia per il 2023 che per il 2024 sono considerate le quote con l’esclusione delle richieste di conversione di altri permessi).
A confermare la lunghezza dei tempi che mette in difficoltà datori e famiglie che hanno richiesto lavoratori extracomunitari (in particolare per le attività stagionali dell’agricoltura e del turismo), è il Report della campagna «Ero straniero», che sarà reso noto mercoledì 12 febbraio e che Il Sole 24 Ore può, in parte, anticipare. Basandosi sull’accesso agli atti dei ministeri dell’Interno, degli Affari esteri e del Lavoro, Ero straniero ha monitorato infatti l’intero percorso che dal click day porta all’ingresso del lavoratore in Italia, fino a ottenere il permesso di soggiorno.
I vari passaggi
Il primo step, dopo il click day, è il rilascio del nulla osta da parte dello sportello unico per l’immigrazione. Fino a novembre 2024, relativamente al click day che si era svolto un anno prima (dicembre 2023), lo avevano ottenuto 74.445 lavoratori (il 56,5% delle quote). Rispetto invece ai click day di marzo 2024, i nulla osta rilasciati sono stati 83.570 (il 56,9% delle quote).
Le domande che hanno ottenuto il nulla osta vengono poi trasmesse alle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero per il rilascio del visto d’ingresso. Le difficoltà emergono anche dal numero di visti richiesti e in attesa di rilascio: 13.552 per il 2023 e 1.990 per il 2024.
Fonte: Il Sole 24 Ore