CO2 e digitale, ecco come le imprese possono ridurre le emissioni

Digitale e sostenibilità: un binomio imperfetto. Cresce a ritmo sostenuto l’impatto ambientale del settore digitale: le emissioni di CO2 di questa industria aumenteranno del 775% entro il 2040, passando dall’1,6% del 2017 al 14%, secondo uno studio dei ricercatori dell’Università cinese di Wuhan pubblicato da Nature. Tra le cause principali della crescita: l’impatto di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, che richiede una grande quantità di energia per l’elaborazione di calcoli complessi, e il problema dello smaltimento dei dispositivi tecnologici, che contribuisce alle emissioni di gas serra, comportando rischi ambientali a causa di sostanze pericolose come il mercurio, il piombo e il cadmio, e incide sulla deforestazione con i processi di estrazione mineraria dei materiali.

Quattro leve per la sostenibilità digitale

«È imperativo adottare strategie di sostenibilità anche in questo ambito e implementare tecnologie che rispettino l’equilibrio tra progresso tecnologico e responsabilità ambientale – commenta Davide Bianchi, senior Technical Lead di Mia-Platform –. Le aziende che vogliono costruire un futuro sostenibile per le generazioni che verranno, devono valutare l’integrazione di soluzioni di Green IT all’interno della propria strategia di trasformazione sostenibile».

Quattro le leve da attivare, secondo gli esperti IT di Mia-Platform: approccio open source per favorire la collaborazione e la condivisione del codice, facilitando lo sviluppo di software più performanti e ottimizzati; architettura a microservizi come approccio di sviluppo per segmentare le applicazioni aziendali in servizi modulari indipendenti, ognuno programmabile in diversi linguaggi software. E ancora: il Green Software per incentivare lo sviluppo di software progettati per massimizzare l’efficienza energetica, riducendo al minimo le emissioni di anidride carbonica e infine la collaborazione con fornitori che condividono ambizioni green permette di raggiungere obiettivi aziendali orientati ad un futuro più sostenibile.

Ridurre la CO2 digitale: impegno richiesto dai consumatori

La necessità di intervenire anche sulle infrastrutture digitali per ridurre l’impatto ambientale è una delle priorità che i consumatori indicano per le aziende, secondo l’indagine “Gli Italiani, la sostenibilità e le imprese” promossa da FpS per Sustrain, agenzia specializzata nei processi aziendali di transizione sostenibile.

Dai dati presentati si osserva come la CO2 – e la riduzione del suo impatto sull’ambiente – sia l’argomento principe per gli italiani quando si parla di impegno ambientale aziendale (71% preferenze). Una tendenza che ha portato Santagostino a investire in un percorso di sostenibilità digitale: «Siamo nati con una forte impronta digitale – spiega Silvano Rubino, chief communications and branding officer di Santagostino –. Sappiamo bene che anche la tecnologia ha un impatto, importante e misurabile. Abbiamo intrapreso un progetto di digital sustainability che ci ha permesso ridurre i consumi e aumentare le performance del sito dedicato alle news specialistiche. Migliori performance si sono poi declinate anche su maggiori volumi di traffico, migliori posizionamenti su Google e maggiori conversioni».

Fonte: Il Sole 24 Ore