
Coldiretti: cibo prima ricchezza dell’Italia, la filiera vale 707 miliardi
La filiera agroalimentare italiana vale 707 miliardi, tanto quanto venti finanziarie. Dai campi all’industria, dalla ristorazione alla Gdo, il cibo è diventato la prima ricchezza del Paese sostiene la Coldiretti, che questa mattina ha aperto a Roma il suo 23esimo forum dell’agricoltura e dell’alimentazione.
Dati The European House Ambrosetti alla mano, il made in Italy a tavola – ricorda l’associazione – dà lavoro a 4 milioni di occupati e conta 700mila imprese agricole. L’Italia vanta il primato nella Ue per valore aggiunto con oltre 42 miliardi di euro nel 2024 ed è al primo posto in Europa anche per valore generato per ettaro, quasi 3000 euro, il doppio rispetto alla Francia e i 2/3 in più dei tedeschi. La superficie agricola utilizzata ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale: in pratica, sostiene la Coldiretti, quasi la metà dell’Italia è gestita dagli agricoltori.
«La nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita – ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – questo comparto strategico va difeso con determinazione soprattutto in un momento delicato con conflitti, guerre commerciali ed effetti dei cambiamenti climatici che minano la sicurezza mondiale».
A trainare i record dell’agroalimentare nazionale è anche l’export, che ha raggiunto nei primi sette mesi del 2025 il valore di 42,5 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma il successo italiano sui mercati internazionali è minacciato dall’impatto dei dazi statunitensi: dopo un primo trimestre dell’anno dove le esportazioni verso gli Usa hanno visto una crescita media in valore dell’11%, nei primi tre mesi di applicazione dei dazi aggiuntivi si è passati al +1,3% di aprile, al +0,4% di maggio e al -2,9% di giugno, per poi arrivare al -10% di luglio. E le prime stime della Commissione Ue relative ad alcuni settori cardine come il vino fanno presagire a cali del 30% ad agosto. «Facendo dunque la somma dei primi 6 mesi in termini complessivi – ha detto Prandini – siamo a una crescita dell’export del +3% rispetto a un mercato a livello globale che cresce del 6%».
Ed è proprio uno sguardo più internazionale quello che la Coldiretti vuole mettere al centro di questo forum. «La crisi in Medio Oriente incide ormai sulle nostre tavole e sull’attività degli agricoltori – ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo ieri al Forum – pace e sicurezza sono prerequisiti anche per l’agricoltura». Il ministro ha poi richiamato il valore della sovranità nazionale nei settori strategici: «Dobbiamo difendere la nostra agricoltura come presidio di identità e di dignità del lavoro, senza però chiuderci. In Europa dobbiamo difendere ciò che ci rende unici, ma anche fare massa critica con gli altri Paesi membri quando c’è da fronteggiare la competizione internazionale».
Fonte: Il Sole 24 Ore