
Coldiretti lancia il Manifesto per le mense italiane
Stop ai distributori automatici nelle scuole pieni di cibi ultraprocessati, sì agli alimenti chilometro zero nelle mense. Nella seconda giornata del Villaggio Coldiretti, in corso a Udine, l’associazione lancia il manifesto per l’educazione alimentare dei giovani e chiede al governo di intervenire per legge per tutelare la loro salute a scuola.
I punti del Manifesto di Udine per l’educazione alimentare nelle scuole della Coldiretti sono cinque. Il primo passo per rilanciare le mense come luoghi di educazione e salute, sostiene la Coldiretti, è l’introduzione sistematica di cibo locale, stagionale e di filiera corta, sottraendo le gare d’appalto alla logica del massimo ribasso economico. Accanto a questo, Coldiretti chiede al governo di eliminare dagli istituti scolastici e dagli edifici pubblici tutti i distributori automatici che offrono snack iperzuccherati, bevande gassate e prodotti ultraprocessati. «Una norma nazionale dovrebbe vietarne la presenza – scrive l’associazione – sostituendoli con proposte sane, fresche e il più possibile di provenienza locale». Il manifesto della Coldiretti sottolinea anche la necessità di rafforzare la presenza dell’educazione alimentare nei programmi scolastici, a partire dalla scuola primaria.
Nel Manifesto Coldiretti evidenzia poi come l’allarmante aumento dell’obesità infantile nel nostro Paese richieda l’avvio di una strategia nazionale strutturata, con obiettivi chiari e condivisi tra istituzioni, scuole e famiglie. «L’agricoltura italiana – scrive ancora l’associazione – è pronta a dare il suo contributo, mettendo in campo filiere garantite, campagne di sensibilizzazione e iniziative educative per promuovere un’alimentazione più equilibrata e consapevole».
Venerdì 13 giugno, durante la prima delle tre giornate del Villaggio Coldiretti, a Udine si è invece parlato di fondi europei. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo alla kermesse, ha ribadito ancora una volta il suo no al fondo unico per la Pac: «L’Italia – ha detto il ministro – sta lavorando in questo senso e all’ultimo consiglio dei ministri Ue dell’agricoltura ha anche portato un documento che chiede di aumentare le risorse all’agricoltura per la doppia funzione che gli agricoltori svolgono: quella di garantire la sicurezza alimentare e quella di custodire il territorio».
La preoccupazione di tutto il mondo agricolo in vista del 16 luglio, quando la Commissione Ue presenterà la sua riforma della Pac, è invece che la necessità di sostenere le spese militari dell’Europa finisca col tagliare altri fondi, per esempio proprio quelli dedicati alla Politica agricola comune. «In un momento di grande instabilità internazionale – ha detto ieri il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, a Udine – lanciamo un appello: invece di investire in armamenti, sosteniamo chi valorizza l’ambiente e i territori. L’agricoltura italiana sta dimostrando una forte capacità di implementare strategie vincenti, esportando sempre di più le nostre eccellenze agroalimentari nel mondo. Ma è il momento di fare una scelta chiara: favorire chi opera per la vita, non per la guerra».
Fonte: Il Sole 24 Ore