Colesterolo genetico, la malattia silenziosa che colpisce da giovani

Colesterolo genetico, la malattia silenziosa che colpisce da giovani

Esistono anche segni fisici specifici, come la presenza di xantomi (depositi di colesterolo sui tendini estensori, gomiti, ginocchia e tendine d’Achille) e l’arco corneale, ma questi sono visibili solo nei casi più gravi, soprattutto negli omozigoti, la forma più severa della malattia che colpisce 1 persona ogni 300mila.

Non solo risulta sottodiagnosticata, ma l’ipercolesterolemia familiare è spesso trattata inadeguatamente. I pazienti necessitano di un approccio terapeutico specifico rispetto ai casi di ipercolesterolemia acquisita. «Le statine in monoterapia non rappresentano la terapia ideale per questi pazienti – avverte il presidente della Sisa -. In questi soggetti è necessaria una terapia più intensa fin dall’inizio».

Strategia personalizzata

La strategia terapeutica deve puntare a raggiungere obiettivi di colesterolo Ldl molto più bassi rispetto ai pazienti con ipercolesterolemia acquisita, spesso richiedendo la combinazione di più farmaci. «Questi pazienti sono a rischio pertanto l’intensità della terapia deve essere commisurata a questo rischio aumentato», precisa Catapano. Il medico deve quindi abbandonare l’approccio standard e adottare una strategia personalizzata, utilizzando quando necessario le terapie innovative disponibili per raggiungere obiettivi terapeutici che possano compensare i decenni di esposizione a livelli tossici di colesterolo.

Per colmare il gap diagnostico, la Sisa ha istituito il progetto Lipigen, “Lipid transport disorders italian genetic network” per la diagnosi clinica e molecolare delle dislipidemie genetiche, che includono l’ipercolesterolemia familiare (la più comune e importante), ma anche altre forme. Cuore del progetto è la creazione di una rete di centri clinici e di laboratorio che, attraverso l’adozione di protocolli diagnostici condivisi, possano migliorare la gestione del paziente con dislipidemia genetica. Ad oggi è stata creata una rete di oltre 60 centri specializzati distribuiti su tutto il territorio nazionale e l’elenco completo dei centri è consultabile sul sito della Sisa. Il progetto mira anche a contribuire ad aumentare la consapevolezza e la cultura dei medici e dei pazienti nell’ambito delle dislipidemie genetiche. I risultati più recenti dello studio Lipigen saranno presentati al congresso nazionale Sisa che si terrà a Roma dal 23 al 25 Novembre.

Le terapie innovative

Oggi sono disponibili terapie innovative particolarmente efficaci per i casi più severi: gli anticorpi monoclonali (inibitori di PCSK9) vengono somministrati tramite iniezione sottocutanea una volta al mese, o in alcuni casi ogni due settimane. «I dati di sicurezza sono eccellenti – rassicura Catapano – con l’unico effetto collaterale rappresentato da possibili reazioni nel sito di iniezione».

Fonte: Il Sole 24 Ore