Collezioni e garanzie portano 690 milioni di dollari da Christie’s
L’intensa settimana di aste newyorkesi è iniziata con risultati complessivi in crescita rispetto alle tornate precedenti con una vendita di 80 lotti in due cataloghi proposti da Christie’s la sera del 17 novembre.
Dopo un ritiro, il risultato complessivo per i 76 lotti venduti sui 79 proposti è di 689,8 milioni di dollari, verso la stima alta pre asta, un totale significativamente più elevato rispetto agli ultimi due semestri, di cui 218 milioni per la collezione Weiss e 471,7 milioni per il catalogo generale. Ben 50 lotti erano garantiti da parti terze, fra cui 15 su 18 della collezione Weiss e sei dalla casa d’asta; i quattro risultati oltre 20 milioni di dollari del catalogo generale di 62 lotti erano tutti garantiti. In totale 21 lotti hanno superato la soglia dei 10 milioni di dollari, anche se i rilanci si sono concentrati su un numero molto ristretto, meno di una decina di lotti, con molte aggiudicazioni sotto la stima bassa.
La collezione Weis
La prima parte della serata ha visto protagonista la collezione dei re del supermarket Patricia e Robert Weis, con 18 opere di grande valore, di cui 15 garantite da parti terze e tre dalla casa d’asta. Due dei tre lotti non venduti in partenza non hanno trovato compratori, finendo così alla casa d’asta che li ha garantiti direttamente: un lavoro di Mirò del 1938 stimato 8-12 milioni di dollari, e la grande tela ‘Placidia’ del 1961 di Franz Kline (stima 10-15 milioni di dollari).
Metà del realizzo totale di 218 milioni è dovuto ai primi due, aggiudicati senza particolari entusiasmi da stime a richiesta garantite: la grande tela solare «N. 31 (striscia gialla)» di Mark Rothko del 1958 passa di mano a 62,2 milioni con le commissioni, brevemente conteso anche online, mentre in precedenza il ritratto della giovane amante Marie-Therese intenta a leggere dipinto da Picasso nel celebrato anno 1932 porta 45,5 milioni di dollari. Finisce forse al garante la «Composizione con rosso e blu» di Piet Mondrian del 1939-41 aggiudicata sotto la stima di 20-30 milioni, per un totale di 23 milioni di dollari con le commissioni, mentre fra le opere contese fino a superare le stime alte spicca un ritratto ocra di Matisse del 1937 ‘Figure et Bouquet’ conteso fino a 32,3 milioni da una stima di 15-25 milioni di dollari. Supera i 20 milioni anche una scultura in bronzo di Max Ernst concepita nel 1944: un diabolico giocatore di scacchi ‘Le roi jouant avec la reine’ con una fusione del 1961 contesa anche in sala fino a 20,2 milioni di dollari con le commissioni. Ottimo risultato anche per una «Natura Morta» di Morandi del 1952 venduta a 3 milioni di dollari, ben oltre la stima di 1,2-1,8 milioni.
Il catalogo generale
Il successo del catalogo generale è in gran parte dovuto a tre collezioni, ad iniziare dalla dispersione di un museo privato giapponese della società DIC, il Kawamura Memorial Museum of Art, con otto lotti tutti garantiti da parti terze, fra cui il realizzo principale del catalogo, una classica ‘Ninfea’ del 1907 di Monet aggiudicata sotto la stima di 40-60 milioni a 45,5 milioni di dollari con le commissioni. Scatena, invece, una battaglia di rilanci una grande tela biblica di oltre due metri di Chagall, ‘Le songe du Roi David’ del 1966, aggiudicata in sala a 26,5 milioni con le commissioni, secondo prezzo assoluto per l’artista e oltre il doppio della stima alta di 12 milioni di dollari, mentre un secondo dipinto di Chagall del 1949, «Le soleil rouge o Le soleil des amoureux», di dimensioni più contenute raffigurante una coppia di amanti realizza 10,5 milioni oltre la stima, superando di poco il nudo di Renoir del 1891 dalla stessa stima.
Fonte: Il Sole 24 Ore