Collezionisti ottimisti tornano a spendere, più coraggiose le donne e le nuove generazioni

Collezionisti ottimisti tornano a spendere, più coraggiose le donne e le nuove generazioni

Ha coinvolto un campione di 3.100 collezionisti HNW, comprendendo 1.575 donne, in 10 mercati chiave e cioè Stati Uniti, Regno Unito, Cina continentale, Hong Kong, Francia, Svizzera, Germania, Giappone, Brasile e Singapore, peccato per l’assenza dell’Italia. La «The Art Basel & Ubs Survey of global collecting 2025» ha analizzato le abitudini di spesa, le preferenze, la partecipazione agli eventi, le motivazioni del collezionismo e le interazioni con artisti, gallerie e istituzioni. Ha studiato l’atteggiamento dei collezionisti HNW verso le incertezze geopolitiche ed economiche, le preferenze e la sensibilità al rischio, esplorando come questi aspetti variano in base all’età e al sesso. In risalto i comportamenti delle collezioniste, talvolta più coraggiose nelle scelte di nuovi artisti e disponibili a spendere di più dei colleghi maschi, e anche le nuove e giovani generazioni preferisocno soprattutto la fotografia o altri collezionabili. Ma vediamo i risultati.

Dalla ricerca condotta per ArtBael e Ubs dall’economista dell’arte Clare McAndrew, fondatrice di Arts Economics, emerge nonostante il contesto economico difficile, un forte interesse per l’arte. Gli HNWI hanno continuato ad allocare una parte significativa del loro patrimonio per collezionare opere, con un aumento medio del 20% nel 2025 (rispetto al 15% nel 2024). Cambiano le abitudini e i gusti tra le generazioni: i baby boomer guidano la classifica della spesa media per opere d’arte e oggetti d’antiquariato (soprattutto dipinti), mentre i collezionisti Millennial e della Generazione Z scelgono una gamma più ampia di mezzi artistici, come arte digitale e videoarte, o sono più attivi su stampe, fotografie e opere su carta, e le categorie del lusso, il design e i lifestyle collezionabili.

Ricchezza e allocazioni nell’arte

I collezionisti HNWI nel 2025 hanno allocato in media il 20% della loro ricchezza in opere d’arte: +15% sul 2024. Gli investimenti sono aumentati con la ricchezza, infatti i collezionisti con un patrimonio netto superiore a 50 milioni di dollari (UHNWI) vi investono in media il 28%. Aumenta anche il tempo dedicato a collezionare: dal 16% per due anni o meno, al 24% per più di 20 anni, la Generazione Z addirittura il 26%.
L’arte molto spesso si eredita, soprattutto per le ultime generazioni: l’84% degli HNWI intervistati ha ereditato le opere in collezione, pari a quasi al 30% delle loro proprietà. Quasi il 90% dei collezionisti della Generazione Z che hanno ereditato opere le ha conservate, sottolineando l’importanza delle tradizioni familiari nella creazione delle collezioni. Nel complesso, circa l’80% prevede di trasmetterlle ai propri figli o partner in futuro e il 70% spera di donare le opere a musei o enti di beneficenza.

Ma quanto si spende?

Nonostante l’incertezza del contesto economico nel 2024 e nel 2025, gli HNWI hanno speso somme considerevoli per l’arte e l’antiquariato: in media nel 2024 438.990 dollari per una media di 14 opere, le collezioniste il 46% in più rispetto agli uomini. Il 10% ha speso oltre 500.000 dollari e il 7% oltre 1 milione di dollari nel 2024 e nella prima metà del 2025. Sebbene i baby boomer rappresentano il segmento più piccolo del campione hanno speso nel 2024 la cifra media più elevata: quasi 993.000 dollari, seguiti dai Millennial con 523.000 dollari. La spesa più elevata, con un margine considerevole, è stata quella dei collezionisti della Cina continentale, trainata principalmente dalle donne, la cui media era più del doppio di quella degli uomini.

Fonte: Il Sole 24 Ore