Coltivaitalia: piano da 1 miliardo per l’agricoltura

Coltivaitalia: piano da 1 miliardo per l’agricoltura

Un miliardo di euro all’agricoltura italiana. È quanto annuncerà il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, presentando oggi il disegno di legge collegato alla Finanziaria. Denominato Coltivaitalia, il collegato agricolo spalmerà le risorse su tre anni, dal 2026 al 2028. Il piano individua tre pilastri prioritari, a cui distribuirà la maggior parte delle risorse in parti uguali. Uno è il comparto olivicolo, l’altro la produzione di cereali e proteine vegetali destinate in particolare alla mangimistica e il terzo è il settore dell’allevamento.

Al ministero sostengono che è dal 1977 che non venivano messi così tanti soldi sull’agricoltura. L’annuncio di questo miliardo arriva a pochi giorni dalla presentazione della proposta per il bilancio Ue 2028-2034, nella quale la Commissione europea ha ipotizzato un taglio delle risorse destinate alla Pac da 386 a 300 miliardi di euro. Per l’Italia, si tratterebbe di circa 8 miliardi in meno in sette anni. Che il governo ora cerca di risarcire offrendo un miliardo in più di risorse nazionali.

Il sostegno agli olivicoltori era in qualche modo già stato anticipato due giorni fa dal sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra, durante un’iniziativa promossa dall’Aifo, l’Associazione italiana frantoiani oleari. «Il sistema olivicolo – aveva ricordato il sottosegretario – rappresenta una delle filiere per noi fondamentali, insieme a quella del grano. L’Italia è un Paese esportatore, più o meno esportiamo più di quella che è la nostra produzione nazionale e quindi, considerando anche che abbiamo un consumo interno elevato, siamo, in qualche maniera costretti ad importare olio di oliva». Per aumentare la produzione nazionale dunque il governo è pronto a sostenere la ricostituzione di tutta la capacità produttiva nazionale, e non solo quella parte del sistema olivicolo – come la Puglia – più colpita negli ultimi anni dalle fitopatie.

Al potenziamento della coltivazione di proteine vegetali destinate alla produzione di mangimi puntava già il Fondo per la sovranità alimentare istituito nel 2023, con una dotazione annua di 25 milioni di euro. Ora, con il piano Coltivaitalia, il governo punta ad accelerare con il sostegno, in primo luogo, alla produzione nazionale di soia. L’obiettivo è quello di smarcarsi sempre di più dall’importazione di cereali e legumi destinati all’alimentazione animale. Anche perché una mangimistica nazionale più forte serve anche a sostenere un allevamento più forte, e questo è appunto il terzo pilastro su cui il governo intende scommettere. L’Italia importa ancora molti dei capi di bestiame che vengono poi allevati e macellati nel Paese: l’obbiettivo è di arrivare a un’indipendenza sempre maggiore anche in questo ambito, come la filosofia della sovranità alimentare richiede.

Fonte: Il Sole 24 Ore