
Comau partner del progetto europeo sulle batterie al sodio
L’Europa lavora per sviluppare nuove tecnologie “proprietarie” per conquistare terreno rispetto all’industria cinese e sviluppare sistemi di batterie più sostenibili e a basso impatto ambientale. Tra i progetti di ricerca e sviluppo più importanti c’è quello a cui partecipa Comau che, insieme all’Università di Modena, è tra i player italiani coinvolti nel progetto SPRINT per realizzare batterie a ioni di sodio.
Il progetto europeo è focalizzato sul supporto ai sistemi di accumulo energetico per applicazioni residenziali e di rete. Oltre a guidare gli studi di fattibilità e di processo, Comau elaborerà una roadmap per l’industrializzazione della produzione di celle batteria a stato quasi solido. Il progetto, parte del programma Horizon Europe, ha come obiettivo quello di «rivoluzionare lo stoccaggio di energia stazionaria attraverso lo sviluppo di batterie sodio-ione sostenibili e a costi contenuti» spiega Comau in una nota. Il consorzio collaborerà anche alla realizzazione di una cella di nuova generazione sicura, destinata a diverse applicazioni stazionarie: la prima per l’accumulo energetico residenziale, la seconda per sistemi di accumulo su larga scala collegati alla rete elettrica.
«Si tratta rappresenta un passo importante verso l’accelerazione della transizione energetica in Europa e aprirà la strada a una maggiore sicurezza e sostenibilità, riducendo al contempo i costi dello stoccaggio energetico da fonti locali» spiega Comau, l’azienda incaricata di condurre uno studio approfondito sui flussi di processo e sulla fattibilità per la scalabilità produttiva della tecnologia.
La nuova tecnologia, basata su materiali innovativi come NaFePO₄, carbonio duro e elettroliti polimerici quasi solidi, sarà validata con l’obiettivo di immettere sul mercato celle batteria sicure, atossiche, ad alte prestazioni, adatte alla produzione su larga scala e personalizzabili in base alle esigenze degli utenti, con una riduzione del costo per kilowattora, un aumento della densità energetica, un ciclo di vita più lungo della batteria stessa e una maggiore sicurezza. Le batterie agli ioni di sodio potranno inoltre utilizzare materiali disponibili all’interno delle catene di approvvigionamento europee.
A luglio scorso Comau, player nel settore dell’automazione industriale, soprattutto nel settore automotive, ha inaugurato nello stabilimento di Grugliasco (Torino) la sua prima dry room – investimento da un milione -, laboratorio proprietario di circa 500 m2 dedicato allo sviluppo e al collaudo delle apparecchiature per la produzione di celle agli ioni di litio e litio metallico, con l’obiettivo di accedere alle tecnologie allo stato solido come ulteriore passo verso batterie di nuova generazione. Si tratta di un progetto che consolida l’impegno di Comau nello sviluppo in Italia processi e tecnologie all’avanguardia applicate alle batterie e alla mobilità elettrica.
Fonte: Il Sole 24 Ore