
come il Gran Premio cambia l’Arabia Saudita
Vision 2030: la totale riorganizzazione del Regno
La Formula 1 torna in Arabia Saudita per il Gran Premio di Gedda, uno dei pezzi che compongono il puzzle arabo chiamato Vision 2030. L’Arabia Saudita, da sempre dipendente dalla produzione ed esportazione di petrolio, ha iniziato un percorso che, oltre alla ricerca di un’economia più diversificata, lo porti ad avvicinare gli standard occidentali di qualità della vita. Tale piano di sviluppo strategico, approvato nel 2016, «è volto a migliorare la qualità della vita a livello individuale e familiare, attraverso la creazione di un ambiente favorevole che sostenga e promuova nuove opportunità di partecipazione alle attività culturali, ricreative, sportive e turistiche per i cittadini, i residenti stranieri e i visitatori. L’iniziativa mira a elevare il benessere complessivo, generare nuove opportunità di impiego, diversificare l’economia e rafforzare il posizionamento delle città saudite tra le migliori al mondo».
Sostanzialmente si tratta della totale riorganizzazione del Regno per posizionarlo ad un livello superiore in termini sia economici che umani. Sono tre gli obiettivi chiave della vision: migliorare la qualità della vita, rafforzare l’economia e creare una nazione ambiziosa. Per raggiungere quanto previsto sono stati avviati diversi programmi che comprendono molteplici macro-progetti, che spaziano dallo sviluppo finanziario a quello del sistema sanitario. Tra questi, ad esempio, il Seha Virtual Hospital (per fornire servizi sanitari attraverso la telemedicina) o la creazione di città ex-novo, come il progetto NEOM. Inoltre, in ogni macro-progetto sono contenuti altri programmi per aspetti più dettagliati, divisi per regione e per obiettivi.
Quality of life program: l’Arabia Saudita punta sullo sport
Uno dei principali pilastri della Vision 2030 è il miglioramento della qualità della vita, misurata con diversi indicatori internazionali, tra cui The Economist Intelligence Unit’s Global Livability Index e l’UN World Happiness Report. Le due principali leve d’azione sono la vivibilità e lo stile di vita: la prima si riferisce alle infrastrutture e ai bisogni di base, come la sicurezza e l’educazione; il secondo comprende invece tutte le alternative attraverso cui si può godere della vita.
Con il Quality of Life Program avviato nel 2018, l’Arabia Saudita punta al raggiungimento di dieci obiettivi principali tra i quali l’aumento della partecipazione pubblica agli sport e alle attività atletiche, il raggiungimento dell’eccellenza regionale e globale in specifici sport professionistici, e la diversificazione delle opportunità di intrattenimento per soddisfare le esigenze della popolazione. Chiaramente l’investimento di ospitare la Formula 1 ricade all’interno di questo raggio d’azione.
Il Ministero dello Sport ha infatti avviato diverse iniziative per ospitare eventi sportivi internazionali come il Gran Premio di Formula 1 a Gedda, il Saudi International di golf che attira alcuni dei migliori golfisti al mondo, il Rally Dakar e la Supercoppa italiana e spagnola di calcio. Senza dimenticare ovviamente la Lega saudita professionistica che ha richiamato nel 2023 Cristiano Ronaldo nella squadra Al Nassr e più recentemente l’ex allenatore del Milan Stefano Pioli.
Fonte: Il Sole 24 Ore