
Come la sfida tra droni sta cambiando il volto della guerra in Ucraina
FPV, la nuova frontiera
Una delle risposte più promettenti arriva dai droni FPV (first person view), già impiegati con successo per attaccare i bombardieri russi. Possono volare fino a 160 km/h, trasportando piccoli esplosivi e cambiando il volto del campo di battaglia: i soldati evitano di raggrupparsi, i mezzi vengono spostati più lontano dal fronte.
Skyfall, uno dei principali produttori ucraini, ha adattato il suo modello Shrike per abbattere altri UAV. Costo? Tra i 300 e i 500 dollari. Uno dei video pubblicati dalla 63ª brigata ucraina mostra questi droni colpire un Supercam e un Merlin, tra i più avanzati droni da ricognizione russi.
La controffensiva russa
Mosca, però, non resta a guardare. Le sue nuove generazioni di droni a ala fissa sono dotate di telecamere posteriori e capacità di evasione automatica se rilevano un attacco in arrivo. Un’evoluzione che rende ancora più complicato centrare un drone con un altro drone.
«È costoso, difficile e poco efficiente», ammette Carl Larson, direttore di Defense Tech for Ukraine, un’organizzazione internazionale che supporta le forze del Paese. Ma non si arrende: Kiev sta sviluppando droni dotati di fucili senza rinculo, per colpire in volo i bersagli più resistenti.
Un nuovo modo di fare guerra
Secondo Bloomberg Intelligence, la tecnologia dei droni non potrà ancora sostituire i sistemi di difesa tradizionali, ma sta cambiando profondamente come si combatte. I droni riducono i costi, complicano le strategie nemiche, sfidano le logiche industriali dei grandi eserciti. E soprattutto, rendono la guerra meno prevedibile.
Fonte: Il Sole 24 Ore