Come l’AI migliora il processo decisionale umano: strategie utili

Come l’AI migliora il processo decisionale umano: strategie utili

Con l’intelligenza artificiale invece è necessario stabilire una sorta di dialogo, porre le domande giuste, modificarle, porsi il dubbio e aprire la mente a nuovi scenari che non ci si erano palesati in precedenza.

Abbiamo spesso parlato in questa rubrica di ridondanza cognitiva. Quando esploriamo la nostra relazione con l’AI generativa (e quindi parliamo di piattaforme che possono fornire risposte alle nostre domande) dobbiamo ragionare su quella che viene definita ridondanza armonica. Questa è una sorta di capacità di rimbalzo e messa in discussione che possiamo attivare con l’AI e che ci consente di non fermarci alla prima risposta, come del resto spesso facciamo con molte delle questioni che ci troviamo ad affrontare quotidianamente, o come, almeno, dovremmo fare!

Stabilire con l’AI un rapporto di ridondanza armonica significa non focalizzarsi solo sulla prima impressione e arricchire il risultato finale grazie al continuo scambio e a una miccia “di pensiero” che l’AI può accendere: quella della nostra curiosità.

Quando arriviamo a questo punto l’evoluzione da una semplice ricerca sul web è chiara perché apriamo la nostra esperienza non solo alla possibilità di raccogliere risultati, ma di mettere in atto quell’azione che viene definita “collazione delle fonti”. Questa definizione, che tra analogico a digitale sembra unire l’odore della colla e la potenza dell’accumulo di dati, è un termine che si riferisce alla capacità dei sistemi di AI di raccogliere, confrontare e integrare informazioni provenienti da più fonti, garantendo così una risposta più precisa, contestualizzata e affidabile. La collazione non è solo un processo di raccolta dati. È un’operazione più sofisticata che implica il confronto, la verifica e l’armonizzazione delle informazioni per costruire una visione complessiva coerente. In sostanza, l’AI si impegna in un’attività di sintesi che può migliorare notevolmente la qualità delle decisioni che prendiamo.

Diventa però essenziale, quando prendiamo una decisione, partire dalle domande giuste per capire se abbiamo tutti gli elementi per decidere, per comprendere come possiamo approfondire e continuare ad ampliare la nostra prospettiva. Forse non tutti sanno che, infatti, anche nei quesiti scientifici in cui l’AI risulta essere un’alleata preziosa, viene utilizzata la tecnica molto antica del “dialogo socratico”, il metodo basato su domande e risposte tra Socrate e l’interlocutore di turno che, procedendo per confutazione, ossia per eliminazione successiva delle ipotesi contraddittorie o infondate, procede verso il risultato finale della conoscenza. Ovvio che la conoscenza e le competenze di chi fa le domande sono condizione necessaria per iniziare questo processo decisorio.

Fonte: Il Sole 24 Ore