come le piscine facilitano il cambiamento

come le piscine facilitano il cambiamento

Potremmo darli per scontati, ma non lo sono, specialmente dopo che ci siamo immersi nella densità della vita. A volte evolvere fa male. Necessita di una vera e propria muta, una mutazione che ci scrosta di dosso pelli e pensieri vecchi anche a costo di graffiarci e di lasciarci più nudi, più esposti, più soli. Esfoliarci dalle vecchie versioni di noi non è una scelta, è una necessità: se si dipinge sopra un muro scrostato, anche il nuovo colore crollerà a pezzi dopo poco.

Esattamente in questo solco, siamo chiamati anche a godere dei cambiamenti. A lasciare che essi – come olio che nutre la pelle in profondità – ci portino un beneficio e un sollievo tangibile, nell’immediato e nel lungo tempo. Cambiare è faticoso ma il viaggio è bello, coinvolgente e soprattutto fa stare bene, fa stare meglio.

Nei centri termali più grandi, si può sperimentare il rituale dell’augfuss. La prima volta che l’ho fatto, pensavo di svenire in sauna, ma la seconda le cose hanno iniziato a cambiare. Chiusi gli occhi, mi sentivo seduta nel pieno del deserto, sferzata dai venti delle dune e dal sole che sfrigola sulla sabbia come olio in padella. Questo rituale, operato dal maestro di sauna e di solito vissuto in modo collettivo, ha un sacco di aspetti positivi, tra cui il rinforzo del sistema immunitario e della circolazione sanguigna, ma a me (e spero a voi) ha ricordato anche una cosa essenziale del processo di evoluzione: a volte cambiare è una danza, singola o di gruppo, e può avvenire ovunque, con qualsiasi temperatura, in qualsiasi ambiente. Ciò che è essenziale è che l’ardire del cambiamento e dell’evoluzione sia sostenuto e sostenibile, singolarmente e collettivamente, e che ci porti lungo orizzonti nuovi di soddisfazione e condivisione, nel deserto o nel mondo, in ogni aspetto della nostra vita.

* Author, Newton Events

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Fonte: Il Sole 24 Ore