Come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il calcio moderno

Come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il calcio moderno

Lo vediamo anche in Italia con i ricchi imprenditori americani diventati proprietari di quasi metà della serie A (Inter, Milan, Roma, Atalanta, Venezia, Fiorentina, Genoa, Verona, Parma ).

L’arrivo di questi imprenditori, abituati a confrontarsi con il baseball, lo sport più simbolico degli Stati Uniti, ha cambiato radicalmente l’approccio al calcio: per loro, la cultura statistica, basata sugli algoritmi, è fondamentale per fare rendere al meglio una squadra. Una volta ci si affidava ai talent scout e ai desiderata degli allenatori, ora invece i direttori sportivi e giocatori vengono individuati a distanza di diecimila chilometri con elaborati calcoli statistici per il momento ancora rivedibili, come dimostra, per esempio, l’allontanamento dal Milan di Paolo Maldini, più incline ai metodi tradizionali che a quelli di Gerry Cardinale e del Fondo RedBird Capital Partners, società di investimenti con sede a New York proprietario della società rossonera.

«L’intelligenza Artificiale – spiega Carlo Ancelotti nell’introduzione dell’interessante libro del collega Stefano Boldrini – non può essere considerata l’unico strumento a disposizione di un coach. Perché non è ancora in grado, e non sappiamo se mai riuscirà, di certificare l’aspetto emozionale, in particolare quello dell’allenatore. Una parte essenziale del nostro mestiere consiste infatti nelle nostre reazioni emotive davanti allo stress, alle dinamiche di una partita, alle sensazioni che proviamo in quei 90 minuti….».

Intuito e esperienza sono, secondo l’attuale l’allenatore del Brasile, un capitale umano che non può essere azzerato o ridimensionato dall’Intelligenza artificiale. Belle parole, ma pur sempre quelle di un grande tecnico, nato e cresciuto nel cosiddetto calcio empirico, che comunque, con sano pragmatismo, fa i conti con un mondo in continua evoluzione.

E con nuove sfide da affrontare, per esempio quello della sensibilità ambientale, altra nuova frontiera di un calcio sempre più in crescita: dal 1863, da quando cioè nasce a Londra la Football Association, il mondo è completamente cambiato: non solo non esistevano i computer ma neppure gli aerei, il cinema e la tv. Oggi, 162 anni dopo, in un mondo globalmente digitale, il calcio è lo sport più seguito del Pianeta con 211 federazioni affiliate alla Fifa e un business in continua ascesa: nel 2022 la Fifa ha registrato entrate per quasi 6 miliardi di dollari. Nel 2026 la Coppa del Mondo lancerà la formula con 48 nazionali. Nel 2030 probabilmente arriveremo addirittura a 64 squadre.

Fonte: Il Sole 24 Ore