
come proteggersi e cosa cambia con la verifica del beneficiario
Che succede se il bonifico istantaneo è eseguito dalla vittima di una frode? La risposta è lapidaria: non si può fare assolutamente nulla. I soldi dopo 10 secondi arrivano sul conto del truffatore e quindi addio. L’ultima invenzione dei delinquenti è quella poi di spacciarsi per un rappresentante delle forze dell’ordine, convincendo la vittima di turno a effettuare un bonifico istantaneo per togliere subito i soldi dal conto di quella filiale dove i dipendenti sarebbero tutti dei ladri.
L’Iban farlocco è ovviamente fornito dal truffatore. Impossibile? No, è accaduto e potrebbe accadere ancora. Con un bonifico ordinario vi erano 24 ore di tempo per bloccare l’operazione; con l’istantaneo questa possibilità non c’è più, creando frustrazione fra i poliziotti specializzati.
Le banche
Anche gli istituti di credito sono consapevoli che il bonifico istantaneo avrà conseguenze decisive sul versante sicurezza. «Sul fronte squisitamente tecnico, con l’avvento del bonifico istantaneo è variato il paradigma dell’antifrode – fanno saper da UniCredit – che, fino a quel momento, prevedeva la gestione dei casi sospetti in modalità ex post sfruttando il tempo intercorrente tra finalizzazione del bonifico e orario di cut-off (momento dal quale gli importi vengono inviati alle banche beneficiarie, ndr).
A differenza dei pagamenti Sepa standard, per sua natura un bonifico istantaneo non ha alcun margine di recupero, salvo che vi sia specifica collaborazione da parte del beneficiario o della sua banca. Per i bonifici istantanei quindi, i controlli antifrode sono stati anticipati durante la fase di esecuzione della transazione e avvengono in tempo reale per individuare, prima della finalizzazione del pagamento, eventuali elementi di criticità».
Fonte: Il Sole 24 Ore