Come sarà il Centro europeo di ricerca sull’intelligenza artificiale? Il manifesto di studiosi ed esperti.

Come sarà il Centro europeo di ricerca sull’intelligenza artificiale? Il manifesto di studiosi ed esperti.

L’Europa non può più limitarsi a osservare l’intelligenza artificiale da bordo campo. Lo dicono alcuni tra i più grandi scienziati del mondo, riuniti a Bologna su invito del Nobel Giorgio Parisi e dal fisico Pierluigi Contucci. Il loro appello è chiaro: serve un Centro Europeo di Ricerca sull’Intelligenza Artificiale, un’infrastruttura pubblica, indipendente, fondata sul capitale umano e su una visione di lungo periodo.

Nel Manifesto presentato all’Alma Mater si immagina un’istituzione compatta, con un forte nucleo scientifico dedicato tanto alla teoria quanto alle applicazioni. Tra i firmatari ci sono nomi che hanno costruito l’intelligenza artificiale moderna: Yann LeCun, Premio Turing e capo scienziato di Meta AI; Cédric Villani, Fields Medal; Bernhard Schölkopf del Max Planck Institute; e Marc Mézard, oggi alla Bocconi.

Il progetto è ambizioso. Si parla di un centro snello e ad alto impatto, capace di attrarre gruppi di ricerca visionari, di creare connessioni con startup e industrie, di trasformare i risultati scientifici in applicazioni industriali. In sintesi: una struttura che faccia da motore all’ecosistema europeo dell’intelligenza artificiale.

Ma non è la prima volta che la comunità scientifica invoca un “Cern dell’AI”. Già nel 2018, in una lettera aperta pubblicata su Nature, il fisico francese Cédric Villani aveva proposto la creazione di un grande laboratorio europeo per l’intelligenza artificiale, modellato sul Cern di Ginevra. Nel 2019, l’iniziativa Ellis – European Laboratory for Learning and Intelligent Systems, sostenuta da ricercatori come Schölkopf e LeCun, ha cercato di costruire una rete di centri di eccellenza distribuiti in tutta Europa. Anche l’Italia ha partecipato, con l’Ellis Unit di Genova e quella di Trento.

Fonte: Il Sole 24 Ore