Compagnia del Gusto punta ai 200 milioni di fatturato in cinque anni

Compagnia del Gusto punta ai 200 milioni di fatturato in cinque anni

Diventare un punto di riferimento per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari italiane, con un fatturato previsto di 200 milioni da raggiungere in cinque anni: è l’obiettivo della holding Compagnia del Gusto. Il focus sarà in particolare su tre ambiti: ittica (una delle prime operazioni è stata l’acquisizione del ramo d’azienda Fjord da Agroittica Lombarda e una delle prossime potrebbe riguardare una società specializzata nella fornitura di crostacei e pesce fresco alla ristorazione), vino (anche in ottica innovativa come nel caso della friulana Lea Winery che sta puntando sui dealcolati), e altre produzioni alimentari d’eccellenza (dalle paste e i condimenti ai dolci e ai prodotti da forno). Se ne occuperanno tre distinte business unit: Compagnia del Mare, Compagnia delle Vigne e Compagnia dei Sapori. Una particolare attenzione sarà anche dedicata al mondo del turismo gastronomico esperienziale.

A dare vita al nuovo progetto un gruppo di manager e imprenditori noti nel mondo della finanza, del food&beverage ma anche in altri campi industriali, uniti dall’idea che ci si sia ancora molto spazio di crescita per le eccellenze agroalimentari del made in Italy e che per primi si sono impegnati a investire nella holding. Il founder Francesco Cosulich – della famiglia di armatori e attualmente partner di Enfinity Global, primaria società globale di energia rinnovabile e un passato tra l’altro in Amp Map Capital e Aberdeen Standard, nonché da 30 anni attivo nella produzione di vino – è il principale artefice della costituzione di una squadra che vede alla presidenza Sergio Albarelli – manager e advisor con una carriera internazionale nella consulenza strategica e finanziaria ed ex ceo di Azimut Holding – e come ceo Ettore Nicoletto, con un’esperienza di lunga data nel mondo del vino (Angelini e Santa Margherita). Accanto a loro tra i partner della prima ora, anche Carlo Trabattoni, Carlo Tamburi, Paolo Vanoni, Paolo Intermite, Gabriele Milani.

La strategia della nuova Spa è crescere per acquisizioni di piccole e medie realtà già operative con un fatturato fino a circa 20 milioni. L’equity per ora ammonta a 50-60 milioni per potenziali acquisizioni di un centinaio di milioni. Si stanno valutando operazioni sia in campi più tradizionali sia in ambiti più innovativi per potere sviluppare i loro prodotti e servizi grazie all’apporto di risorse finanziarie e know how che, nelle intenzioni dei fondatori, permetteranno di creare economie di scala e potenzieranno la capacità di competere all’estero, dove si punta a sviluppare almeno il 50% del business.

Inoltre lo sviluppo avverrà sia nel retail e nella grande distribuzione sia nella ristorazione e nella distribuzione horeca, anche attraverso società di distribuzione attive all’estero. «Realtà di assoluta eccellenza spesso non hanno gli strumenti e le capacità di sviluppare il massimo del business soprattutto in termini di marginalità ed è lì che vogliamo intervenire – dice Cosulich -. Spesso l’Ebitda è il parametro più deludente e anche se nell’agroalimentare non è facile avere risultati elevati noi abbiamo l’obiettivo di portarlo mediamente al 20%».

Fonte: Il Sole 24 Ore