
Con la genealogia successoria meno contenziosi sull’eredità
Cercasi erede disperatamente. O quasi. Se si uniscono alcuni dati statistici ad alcuni dati giuridici, non è in effetti sempre facile reperire parenti superstiti legittimati a ereditare.
In Italia, infatti, da un lato, secondo rilevazioni ufficiali effettuate dal ministero della Giustizia nel 2018, la propensione media a fare testamento si attesta sul 12% (che può al limite essere cresciuta di qualche unità dopo la pandemia da Covid-19); dall’altro, il limite fissato dall’articolo 572 del Codice civile per la successione legittima è il sesto grado di parentela (mentre in molti altri Paesi europei, come Spagna, Danimarca, Austria, Portogallo e Cipro, la soglia si ferma al quarto grado; fa eccezione Malta, dove si eredita fino al dodicesimo). A ciò si deve aggiungere il fenomeno del progressivo aumento della longevità (in cui l’Italia è seconda a livello mondiale) e quello, sempre più frequente, di parenti residenti in Paesi geograficamente distanti dall’Italia, di difficile reperibilità o addirittura ignoti.
Ruolo e vantaggi della genealogia successoria
Quando qualcuno muore senza testamento e senza lasciare coniuge, figli, genitori o altri parenti stretti, può allora rivelarsi utile fare tesoro delle acquisizioni di una scienza o di una disciplina tuttora negletta in Italia (in Francia le cose stanno diversamente), vale a dire la genealogia successoria che, sulla base di una serie di documenti (registri di stato civile, certificazioni anagrafiche, documenti provenienti da archivi notarili o diocesani o altre fonti scritte), consente di individuare i successibili, in base al loro ordine di vocazione.
Una ricerca genealogica condotta con cura e diligenza permette, anzitutto, ai potenziali successibili di diventare eredi, comportando così anche la chiusura di quell’eventuale fase di gestione provvisoria cui conviene il nome di «eredità giacente». Poi, evita il rischio che il patrimonio relitto dal de cuius sia destinato a soggetti che non avrebbero alcun titolo e che però si presentano nel mondo giuridico come «eredi apparenti», l’acquisto dai quali è tutelato dalla legge (articolo 534 del Codice civile). Infine, una volta individuati i possibili chiamati all’eredità, si possono sciogliere presto dubbi su chi sarà l’erede, essendo prevista dall’articolo 481 del Codice civile la cosiddetta actio interrogatoria, volta a sollecitare il chiamato a esprimersi entro un breve termine se intende accettare o meno l’eredità.
In questa delicata attività di ricerca genealogica, è essenziale il contributo o il supporto di professionisti dotati di metodologie di indagine rigorose e strumenti adeguati per ricostruire l’intero albero genealogico del de cuius. Tra i pochissimi esperti di riferimento a livello europeo e internazionale, si segnala la società Coutot-Roehrig, che vanta nel settore un prestigio e una tradizione risalente alla fine del XIX secolo (non a caso, i fondatori furono due avvocati francesi, dal momento che in Francia esiste già da tempo una cultura specifica in materia, nonché un albo professionale).
Fonte: Il Sole 24 Ore