Confindustria-Medef: l’Europa vacilla, le fabbriche chiudono

Confindustria-Medef: l’Europa vacilla, le fabbriche chiudono

«L’Europa sta vacillando. Le sue fabbriche chiudono. Le sue bollette energetiche aumentano. La sua voce si affievolisce. Il suo peso geopolitico si riduce», avvertono gli industriali di Italia e Francia con «un appello congiunto all’azione», la dichiarazione firmata dai presidenti, Emanuele Orsini e Patrick Martin, in occasione del settimo forum tra Confindustria e Medef. «In un mondo segnato dagli shock geopolitici, l’indecisione rappresenta la minaccia più grave. L’Europa deve scegliere: competere o declinare». Anche nella guerra dei dazi: «Il commercio è potere. Va usato». «Il verdetto è chiaro: l’Europa può ancora vincere – ma solo se agisce ora».

«Nessuna nuova tassa sulle imprese»

Gli industriali di Italia e Francia, che tornano ad incontrarsi, questa volta a Roma, si soffermano sulle sfide per l’Europa della decarbonizzazione industriale e dei costi dell’energia, dell’industria per la Difesa, del commercio quindi della guerra dei dazi, del bilancio Ue che – chiedono – va «orientato alla competitività: è imprescindibile». Con un punto fermo: «Nessuna nuova tassa sulle imprese».

I rischi della transizione verde

Sul fronte degli obiettivi di decarbonizzazione, «prova cruciale per la nostra competitività industriale», avvertono: «La transizione verde è una necessità, ma l’Europa rischia di trasformarla in una trappola industriale. Senza garanzie industriali credibili, rischia di provocare delocalizzazioni, reazioni negative dell’opinione pubblica e la disgregazione delle catene del valore».

I costi dell’energia alle stelle

I costi dell’energia sono «alle stelle continuano a minare la competitività e scoraggiano gli investimenti. Senza prezzi dell’energia competitivi, stabili e prevedibili, la transizione non può avvenire. L’Ue deve garantire con urgenza la stabilità dei prezzi e rafforzare il sostegno ai settori ad alta intensità energetica», dicono Medef e Confindustria che «chiedono anche il pieno riconoscimento dell’energia nucleare come pilastro della strategia di decarbonizzazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore