Conte critico sul Napoli, Inter e Roma dominano la Serie A

Conte critico sul Napoli, Inter e Roma dominano la Serie A

Bologna-Napoli 2-0. Che domenica bestiale per i partenopei! Vero che i padroni di casa sfornano una super prestazione, per quasi 90 minuti (reti di Dallinga e Lucumi), però per i campioni d’Italia la botta è davvero pesante. Mai in partita, mai reattivi, mai un tiro in porta, in una parola: irriconoscibili. Un Napoli depresso, senza grinta, che disponeva di due giorni di riposo in più rispetto al Bologna. Preoccupante anche il commento di Conte che, in un certo modo, prende le distanze dalla sua stessa squadra: “Loro più reattivi, con un’energia che noi non abbiamo avuto… Un Napoli da compitino senza alchimia. Non riesco a farmi capire, mi spiace…Non voglio accompagnare un morto….”, ripete poco generosamente Conte.

Il Bologna, al decimo risultato utile di fila, conquista il quinto posto (21 punti) diventando il nuovo “caso” di un campionato finora senza padroni. Di sicuro il suo allenatore, Vincenzo Italiano, molto sottovalutato dai nostri guru del calcio, sta facendo un lavoro straordinario, pari forse a quello che aveva fatto Gasperini con l’Atalanta.

Con un particolare da sottolineare: il Bologna, ogni anno, vende i pezzi migliori per reinventarsi una squadra competitiva che non porti buchi nel bilancio. Cosa quasi incredibile in un calcio dove lo sperpero è un vizio consolidato. Ultimo dettaglio: dal quinto minuto il Bologna ha giocato con un diciassettenne in porta, Massimo Pessina, campione europeo nel 2024. Tra qualche anno, nei bar bolognesi, qualcuno racconterà: “Pensate che una volta siamo riusciti a battere i campioni d’Italia con un ragazzino a difendere la porta…”.

Parma-Milan 2-2. Mah, che dire? Può, una squadra che aspira allo scudetto, già in vantaggio di due gol dopo 25 minuti, farsi rimontare così? E ancora: dove sta la crepa? Possibile che il Milan abbia mollato la presa già nel primo tempo? Più che un problema fisico, sembra un deficit mentale, una sorta di leggerezza neurologica che impedisce a questo Milan di diventare adulto, di togliersi questi incomprensibili up&down di strana follia. Tutto è nato dal dal 2-1 del Parma, quasi allo scadere del primo tempo, dove un molle Estupinan, lasciandosi portar via il pallone da Britschgi, apre la falla da cui partirà l’acuto di Bernabé. Vero che alla fine, dopo aver rischiato il 3-2, il Milan avrebbe potuto vincere se Pulisc non avesse sprecato la palla del sorpasso, però a quel punto la frittata era già stata fatta. Comunque: lasciar per strada sette punti con Cremonese, Pisa e Parma, è un grande scialo che il Milan pagherà caro.

Atalanta-Sassuolo 0-3. Anche in questo caso, con tutto il rispetto per gli emiliani, sembra di essere su Scherzi a parte. Invece è tutto vero: il Sassuolo, a Bergamo, travolge l’Atalanta con un severissimo 3-0 che scatena la reazione rabbiosa dei tifosi della Dea in un mix di canti ironici e slogan poco riferibili. Il Sassuolo, con una doppietta di Berardi e un gol di Pinamonti, fa quello che vuole, quasi maramaldeggiando con un avversario che finora, in undici giornate, ha vinto solo due volte. La panchina di Juric, nonostante la vittoria in Europa con il Marsiglia, è sempre più bollente. Una partenza così deludente non si ricordava da almeno un decennio. Per il Sassuolo, ora a 16 punti, al quarto risultato utile in trasferta, è invece un momento magico.

Fonte: Il Sole 24 Ore